Prima settimana piena a Roma e un ritorno prepotente della mia vita da cinefilo: cinque settimane di quasi totale astinenza cinematografica sono state troppe anche per me, la fame di cinema mi ha assalito giorno e notte durante questi ultimi sette giorni, e l’unico modo per saziarla è stato guardare film continuamente, ossessivamente, mai sazio. Ci lascia settembre e comincia ottobre, storicamente un mese piuttosto prolifico. Quest’anno ci divertiremo amici miei.
INCEPTION (2010): Se ne parla come il film dell’anno, il vero film rivoluzionario che ha già sbattuto nel dimenticatoio anche il tanto chiacchierato “Avatar”. Probabilmente è così, Nolan si conferma come il sognatore per eccellenza, colui che riesce a fare film d’autore a grosso budget, per lui si potrebbe quasi osare l’ossimoro blockbuster d’autore. Il film è meraviglioso, impicciato, impressionante: la scena a gravità zero sarà parodiata e imitata per i secoli a venire. Sogni, sogni di sogni, sogni nei sogni: sono andato addirittura a rivederlo al cinema in lingua originale, e ammetto di essermi addormentato per circa dieci minuti: non ricordo cosa ho sognato ma è stata un’esperienza!
GORBACIOF (2010): Bellissimo, la conferma che anche in Italia si fanno bei filmoni. Le atmosfere violente e silenziose del cinema orientale affollano una Napoli come sempre piena di traffici e sotterfugi. Il buon Toni Servillo sottovaluta ancora le conseguenze dell’amore e si prepara alla fuga d’amore come Carlito Brigante, prima della beffarda citazione di “Pulp Fiction”. Bello, molto bello, in uscita il 15 ottobre.
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI (2010): Che noia. Costanzo racconta una storia doppiamente drammatica avvalendosi di lente carrellate alla Kubrick e musiche alla Dario Argento dei tempi d’oro: il film non funziona quasi mai. Gli attori sono (volutamente?) distanti, vuoti, e il film ne risente. Debole, una gran delusione.
ONORA IL PADRE E LA MADRE (2007): Ripescato sul digitale terrestre in orario un po’ proibitivo, è un filmone di Sidney Lumet dove una rapina che all’apparenza doveva essere una passeggiata si trasforma in una tragedia famigliare che neanche Shakespeare… Bellissimo, pieno di ritmo, di disperazione, è tutto talmente tragico che lo fa sembrare a tratti ironico, come ai tempi del pomeriggio di un giorno da cani. Grande film, da recuperare.
LA PASSIONE (2010): Onestissimo film di Mazzacurati, anche se è un po’ curioso vedere un film in cui bisogna mettere in scena la passione di Cristo, due anni dopo “Tutta colpa di Giuda” di Ferrario in cui Kasia Smutniak dirigeva un gruppo di galeotti. E anche qui c’è Kasia, bella (bellissima) barista, filo conduttore di queste passioni all’italiana. Il film funziona, è divertente, c’è Corrado Guzzanti che ruba la scena e una storia che ci piace, sì, ci piace. Consigliato.
pubblicato su Livecity
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