Aprile. Mettete da parte la Pasqua, le uova, la cioccolata: c’è tanta bella roba da vedere al cinema, o in televisione, o in dvd. Fate voi, ma oltre a godervi lo splendore di questa primavera, tenetevi sempre un paio di ore buone per un bel film, ne vale sempre la pena. In questo capitolo tanta carne al fuoco, tanto ottimo cinema italiano (che gioia), tanto cinema insomma, che bene o male non ci facciamo mai mancare.
A simple life (2011): L’attrice ha vinto la coppa Volpi a Venezia, e i commenti a proposito del film parlano di un gioiello imperdibile. È un film molto bello, senza dubbio, ma ad un certo punto non vedevo l’ora che finisse. Molto tenero, molto semplice (come da titolo), però manca una vera e propria evoluzione, e soprattutto manca un personaggio negativo. Bello, e attori meravigliosi, ma ora come ora una vecchia signora asiatica in un centro per anziani non mi emoziona più di tanto.
Il treno per il Darjeeling (2007): Ritrovato in tv nonostante lo avessi in dvd, uno di quei film che non ci si stanca mai di vedere. Divertente, pazzo, malinconico, amabile: semplicemente Wes Anderson. Viaggio in India per tre fratelli assurdi, con i quali viaggiamo tra i serpenti e le divinità indiane, con Natalie Portman che ci aspetta in un hotel a Parigi. In più, tanta bella musica. Meraviglioso.
Young adult (2011): Il tipico film americano che detesto. Si salva il finale, ma per il resto l’ho detestato per tutto il tempo, e dopo il bellissimo “Juno” si tratta un passo indietro totale per Reitman e Diablo Cody. In questo film c’è tutto ciò che non mi piace degli Stati Uniti, e neanche Charlize Theron è riuscita a smuovermi dalla mia assoluta indifferenza.
Diaz (2012): Il film dell’anno, per il momento. Il film europeo più bello e necessario degli ultimi 5-10 anni, a mio modesto parere. Forse ho dei problemi di memoria, ma non ricordo un film tanto forte, tanto bello, tanto vero, che mi abbia fatto uscire dal cinema con così tanta indignazione, e così tanta voglia di abbracciare il regista. Uscirà in sala il prossimo venerdì, e io spero sinceramente che lo andiate a vedere tutti, vi farà male, vi colpirà come una manganellata, ma è necessario. Che altro devo aggiungere?
Romanzo di una strage (2012): Altro film che mi è piaciuto molto, a riprova che il cinema italiano può ancora regalarci tante belle soddisfazioni. Interpretazione meravigliosa di Mastandrea e Favino, ma soprattutto molto interessante l’idea di raccontare Piazza Fontana attraverso la lealtà e i punti di vista di questi due “rivali”. Un po’ come Pacino e De Niro in “Heat”, il commissario e l’anarchico si incontrano, si parlano, si rispettano, mentre intorno a loro c’è uno Stato che è pronto a schiacciarli, troppo leali per un Paese pieno di sotterfugi. Molto bello.
Sciarada (1963): Perla del digitale terrestre. Un bellissimo thriller con Cary Grant e Audrey Hepburn: c’è Parigi, c’è di mezzo la CIA, ci sono tre cattivi ma non troppo, c’è tanta ironia e leggerezza, nonostante morti e intrighi. Uno di quei film di una volta, con attori meravigliosi e sceneggiature brillanti. E quei colori poi, non ne fanno più.
pubblicato su Livecity
Lascia un commento