Secondo giorno di Festival e seconda levataccia. Sveglia alle 8, sonno a non finire, ma anche tanta voglia di scendere all’Auditorium. Stamattina c’erano due film che sono già tra i favoriti nelle rispettive categorie: “Dallas Buyers Club” di Jean-Marc Vallée (in concorso) e “En solitaire” di Christophe Offenstein (Alice nella Città).
Il primo è un classico film americano, ma nel senso buono: storia potente (“ovviamente” ispirata a fatti realmente accaduti), attori in stato di grazia, argomenti importanti (l’AIDS e soprattutto una denuncia nei confronti delle case farmaceutiche, spesso accusate di anteporre i propri interessi a quelli degli esseri umani). Insomma, il classico film che strappa applausi e dà un senso alla nostra lunga giornata. Inutile dirlo, è già tra i favoriti per la vittoria finale, così come lo è Matthew McConaughey per la migliore interpretazione maschile. Esagero: non è mai stato così bravo in tutta la sua carriera, e questo film potrebbe portarlo addirittura nella cinquina degli Oscar (spero solo che non vinca qui a Roma, per il semplice fatto che in tal caso dovrei nuovamente cercare di capire come si scrive il suo cognome). La storia si svolge negli anni 80 in Texas, dove Ron, cowboy sopra le righe, scopre di essere sieropositivo. Un film così avrebbe vinto probabilmente a mani basse la scorsa edizione del Festival, ma il motivo è semplice: lo scorso anno in concorso erano presenti solo anteprime mondiali. Quest’anno invece alcuni dei film selezionati sono già passati da altri Festival internazionali: è per questo che abbiamo in concorso film come “Dallas Buyers Club” (già passato tra gli applausi al Festival di Toronto, per dire). In pratica il direttore Muller, con questo passo indietro a proposito delle anteprime mondiali, non ha fatto altro che prendere la rincorsa per portare il Festival un po’ più avanti. Bene così.
“En solitaire”, in concorso nella sezione Alice nella Città, è la storia di una splendida regata intorno al mondo di Yann Kermadec, skipper francese in gara per la Vendée Globe (una delle competizioni più affascinanti al mondo). Il problema è che invece di essere in solitaria, come da titolo, la sua regata si trasforma ben presto in una “solitaria a due”, a causa di un giovane clandestino finito a bordo della nave (alzi la mano chi non sta pensando a “Chi trova un amico trova un tesoro”, con Bud Spencer e Terence Hill). Una splendida storia, avvolta da un’ambientazione meravigliosa (sempre tra le acque, dalla Francia al Sudafrica, fino a Capo Horn e quindi di nuovo in Francia). A dare il volto al protagonista è François Cluzet, noto tra gli spettatori italiani per la sua interpretazione in “Quasi amici” (ma in realtà dovreste recuperare molti titoli della sua filmografia, uno meglio dell’altro): l’attore francese oggi sarà presente al Festival, e sarebbe divertente far credere ai curiosi di turno che si tratta di Dustin Hoffman (la somiglianza è clamorosa). Una nota a parte per quel che riguarda l’accesso alla Sala Santa Cecilia, che quest’anno è tornata a far parte del Festival (lo scorso anno fu esclusa a causa della concomitanza con il Festival del Jazz): allora, tutti gli accreditati hanno accesso a tutte le sale dell’Auditorium, basta presentare il pass e via (giustamente, quando non si tratta di proiezioni per la stampa, l’accesso è permesso solo dopo l’entrata del pubblico pagante). Tutto ciò però non vale per quanto riguarda la Santa Cecilia: la politica dei biglietti per entrare in questa sala è qualcosa che va oltre l’umana comprensione. Se non fosse stato per l’ufficio stampa della Lucky Red (che distribuirà il film dal prossimo 21 novembre), appostato all’entrata per salvare gli accreditati dalla beffa, oggi molti di noi non sarebbero riusciti a vedere “En Solitaire”. Questo perché per gli spettacoli della Santa Cecilia anche gli accreditati devono disporre di un biglietto da ritirare nell’unica cassa disponibile dentro l’Auditorium, questo significa fare magari mezzora di coda per rimediare un tagliando per il film. “Assurdo” è il commento più frequente che si può ascoltare a proposito. Ma vabbè, fortuna che esistono uffici stampa previdenti (e buoni amici che a volte fanno la coda per te).
A segnare la giornata di oggi però sarà la passerella di Jared Leto, unico attore di “Dallas Buyers Club” a giungere a Roma. Già da stamattina, dietro le transenne del red carpet, una folla di ragazze urlanti, inneggianti ai 30 Seconds to Mars (la band dell’attore, per chi non lo sapesse). I cinefili magari aspettano con più interesse l’arrivo di Alex De la Iglesia, a Roma per presentare il suo spassoso horror “Las brujas de Zugarramurdi”, che ha già riscosso gli applausi della stampa in mattinata (a proposito di questo film vi dirò di più lunedì).
Ore 16.30. Per quel che riguarda il resto della giornata da segnalare file “chilometriche” per la proiezione pomeridiana de “L’ultima ruota del carro”, di cui vi ho già parlato ieri, l’incontro tra John Hurt e il pubblico, che sta avvenendo in questo momento, e un altro film in concorso, il messicano “Manto acuifero”, che ha ottenuto i primi fischi di questo Festival (nonostante le repliche di due giornalisti spagnoli, che lo hanno definito comunque “migliore delle vostre telenovelas italiane”, ed è tutto dire). Da parte mia, mentre sul red carpet sta sfilando il cagnolone protagonista di “Belle e Sebastien”, è arrivato il momento di concedermi una delle tisane che distribuiscono gratuitamente allo stand della Ricola.
Ore 01.00. Finalmente a casa, di ritorno dall’ultima proiezione di giornata: “Little Feet” di Alex Rockwell (categoria CineMaxxi) è una sorta di filmino di famiglia (i due bambini protagonisti sono i figli del regista) raccontato con grazia, tenerezza e amore per il cinema. Fa venir voglia di prendere una macchina da presa e divertirsi: Wes Anderson lo avrebbe amato da impazzire. In chiusura di Festival una notiziaccia: Scarlett Johansson, attesa domani in conferenza stampa, salterà l’incontro con i giornalisti (probabilmente andrà in Curva Sud a vedere Roma-Sassuolo) e si presenterà al Festival solo in serata, per sfilare sul red carpet. Poco male, ci accontenteremo di Joaquin Phoenix e Spike Jonze. E della Roma di Rudi Garcia in streaming, subito dopo…