Film People: un anno dopo

Un anno fa, di questi tempi, il progetto Film People era cominciato da un paio di mesi e si preparava ad essere esposto nel prestigioso foyer del Teatro Palladium durante il Roma Tre Film Festival. Come sapete il progetto è incentrato su una serie di ritratti dove ogni persona è associata al titolo del suo film della vita. Oggi, un anno dopo, il progetto è ovviamente fermo a quota 134 ritratti a causa delle direttive in risposta alla diffusione del Covid 19, l’ultima foto della serie infatti risale proprio all’ultimo pomeriggio in cui qui a Roma era ancora possibile uscire: il 9 marzo. Visto che spesso le persone ritratte (e non solo) mi fanno giustamente molte domande a proposito di questo progetto, ho deciso di raccogliere le domande in questo post per soddisfare pienamente la vostra curiosità, in attesa di poter tornare a fotografare a pieno regime. Per vedere tutte le foto del progetto potete visitare il sito Film People o il profilo Instagram apposito: filmpeopleproject.

Perché hai deciso di fare questo progetto?
Ci sono tante influenze che sono poi confluite in questo progetto. Innanzitutto ho studiato cinema, che è forse la mia più grande passione, e mi piaceva l’idea di unire due cose che amo moltissimo, ovvero i film e la fotografia. Questa è stata sicuramente la scintilla. Poi, influenzato anche dal bellissimo progetto Humans of New York, ho pensato che sarebbe stato interessante scoprire, attraverso la scelta del film della vita, le storie che c’erano dietro tale scelta, perché una persona decide di scrivere il titolo di un film piuttosto che un altro. Ritengo che la scelta del film preferito possa svelare molto della persona ritratta: un angolo intimo della sua persona, in qualche modo un pezzetto della sua anima, mi piaceva dunque questa idea di scoprire quale film ci fosse dietro le persone che incontro. Normalmente mi occupo di fotografia urbana e di street photography, ma sono sempre stato affascinato dal ritratto ambientato, un genere fotografico che avevo moltissima voglia di sperimentare: in più sono una persona abbastanza timida e sapevo che questo progetto sarebbe stato per me anche una sfida con me stesso, per migliorare un aspetto di me che, con il lavoro che faccio, ho decisamente bisogno di sviluppare.

Cosa ci farai con le foto?
Domanda da un milione di dollari. Onestamente non lo so, ho qualche idea ma non ho un vero e proprio obiettivo finale. Ho delle ambizioni, ovviamente, come una grande mostra con oltre 100 immagini (magari in un importante Festival di Cinema) oppure un libro fotografico. Mi piacerebbe riuscire a rendere questa serie virale, anche se è un termine che non amo molto, ma sarebbe bello raggiungere tante persone e riuscire a fotografare centinaia di individui differenti. Per fortuna il grosso del mio lavoro è sui miei progetti Urban Melodies e Raindrop Blues, quindi posso dedicarmi a Film People senza alcuna fretta o ansia particolare e questa è una cosa che sto apprezzando molto.

Quando finirà il progetto?
Non c’è una data di scadenza, se così si può dire. Come ho detto mi ci sto dedicando senza fretta né ansia e per questo mi sto divertendo molto: ho intenzione di portare avanti Film People ancora per molti anni, finché non mi annoio o finché non mi riterrò pienamente soddisfatto. Il mio obiettivo, seppur molto difficile, è di arrivare almeno a 1000 ritratti.

Perché hai aperto un profilo Instagram solo per questo progetto invece di usare il profilo già esistente?
Per lavoro mi occupo di fotografia totalmente differente e non volevo creare confusione tra i progetti che porto avanti per lavoro con questo che porto avanti per pura passione (anche se grazie ad esso mi sto procurando moltissimi nuovi contatti). Ho deciso dunque di aprire un sito su wordpress per mostrare tutte le foto realizzate e un profilo Instagram che, pur dovendo partire da zero, potesse generare un tipo di pubblico differente da quello che mi segue normalmente e che soprattutto potesse mostrare tutte le immagini senza alcuna confusione con i miei altri progetti.

Ho moltissimi film preferiti, in base a cosa devo scegliere?
Questa è stata una domanda piuttosto comune tra le persone che ho fotografato! La cosa più semplice che posso dirvi è: insieme al titolo di quale film vorreste fotografarvi? Si tratta di scegliere il film della vostra vita, quello che più vi rappresenta, che vi fa sentire a casa, che vi emoziona, che vi ha dato di più o che magari vi ha cambiato la vita. So che è una scelta particolarmente difficile per alcuni, ma cercate di pensare a quale film vi sentite davvero più legati.

Come fai per i diritti? Fai firmare una liberatoria?
Non ne ho avuto bisogno, nel momento in cui una persona accetta di scrivere il titolo di un film su una lavagna e di farsi fotografare accetta implicitamente di essere fotografata. Quando invece ho esposto una selezione del progetto durante il Roma Tre Film Festival al Palladium ho contattato via mail i diretti interessati per chiedere il permesso di esporre le loro foto.

La foto va bene, ma non so cosa scrivere per spiegare la mia scelta, posso fare soltanto la foto?
Ma si tratta soltanto di fare una foto, non dovete scrivere nulla, a quello ci penso io. Quando ci incontriamo, appena scrivete il titolo sulla lavagna, vi domando a voce perché avete scelto proprio questo film e voi sempre a voce mi spiegate in poche parole (o tante, fate voi) il motivo che vi ha spinto a scegliere un film piuttosto che un altro. Si tratta di una semplice e brevissima chiacchierata, non dovete scrivere nulla se non il titolo del film sulla lavagna.

Posso partecipare anche io? Come faccio?
Certo che sì! Se vivi a Roma o ti trovi a passare da qui e hai un attimo di tempo puoi registrarti a questo form: Film People. Ti ruberò soltanto 15 minuti, al massimo. Il form mi serve soltanto per poter organizzare meglio i vari “appuntamenti”, per conoscere il vostro giorno di preferenza per la foto e la zona per voi più comoda.

C’è un motivo particolare per cui hai usato la lavagna e non un mezzo relativo al cinema?
Nessun motivo particolare. La lavagna mi sembrava il mezzo più comodo ed esteticamente accettabile per raggiungere lo scopo, niente di più.

Fai le foto soltanto a Roma o anche in altre città? Il progetto riguarda solo gli italiani?
Sì, vivo a Roma e quindi il grosso del progetto è realizzato qui (anche se sono riuscito a fare alcune foto anche a Monopoli, in Puglia, durante le vacanze estive). In futuro sarebbe bello portare la lavagna anche in qualche altra parte d’Italia e del mondo, ma non è una cosa che farò nell’immediato. Ovviamente il progetto è aperto a tutti e a tutte, indipendentemente dalla provenienza, infatti tra le persone ritratte figurano anche una ragazza portoghese, un ragazzo argentino e un ragazzo tedesco.

Si può scegliere un film che è stato già scelto da altri?
Certamente, anzi, mi incuriosisce molto vedere quali persone hanno scelto lo stesso film, magari per motivi completamente diversi. Trovo interessante vedere come due persone che non si conoscono e che magari non hanno quasi niente in comune, condividano la passione per lo stesso film.

Quale film è stato scelto più volte?
Fino ad ora, aprile 2020, dopo 134 ritratti, soltanto tre film sono stati scelti tre volte: Magnolia, Ritorno al Futuro e Via col Vento. Tra i film scelti due volte figurano invece 8 ½, 2001 Odissea nello spazio, Blade Runner, Come eravamo, Elizabethtown, Eternal Sunshine of the spotless mind, I 400 colpi, Il cacciatore, Le invasioni barbariche, Manhattan, Matrix, Moulin Rouge, Mulholland Drive, Nuovo cinema paradiso e Pulp fiction. Devo dire che grazie a questo progetto sto scoprendo alcuni titoli che non avevo mai visto e che, piano piano, sto recuperando: non me l’aspettavo, ma Film People si sta rivelando anche un ottimo mezzo per diffondere la cultura cinematografica.

Perché hai scelto di chiamare il progetto Film People?
Sono sempre molto attento ai titoli da dare ai miei progetti, anche “Urban Melodies” e “Raindrop Blues” hanno avuto bisogno di molto tempo prima di essere scelti come titoli. Il nome secondo me è il miglior biglietto da visita per un progetto fotografico. Come dicevo prima il progetto “Humans of New York” mi ha influenzato molto e per questo stavo contemplando l’idea di chiamare la mia serie “Humans of Cinema”. Poi alla fine ho scelto “Film People” per il riferimento ai “Book People” del libro Fahrenheit 451, dove ogni individuo preserva la memoria di un libro da lui scelto. Non so in quanti abbiano colto questo riferimento, ma a me l’idea piaceva molto, essendo quello di Bradbury uno dei miei libri preferiti.

Come si sta sviluppando il progetto? Hai cambiato qualcosa rispetto all’idea iniziale?
Inizialmente non credevo necessario dover aggiungere il motivo della scelta, ma subito dopo il primo scatto ho capito che il testo sarebbe stato un elemento fondamentale del progetto. Rispetto alle prime foto ho capito meglio quali domande porre per ottenere delle risposte più interessanti, più approfondite. In tal senso la storia migliore che sono riuscito a raccogliere è quella legata alla foto #64, in cui è stato scelto “Tempi Moderni” di Chaplin, è stato un racconto davvero interessante, così come il racconto legato a “Big Fish” di Tim Burton, della foto #83.

Tu hai partecipato al tuo progetto? Quale film hai scelto?
Anche questo me lo avete chiesto in molti. Io sono stato il ritratto numero 87 e se bazzicate Una Vita da Cinefilo da un po’ già saprete che film ho scelto (si può facilmente capire dall’immagine di intestazione del sito). Per sapere la storia legata alla mia scelta, vi rimando alla foto.

Per ora, queste sono le domande più frequenti che mi avete fatto a proposito di Film People. Spero di aver soddisfatto la vostra curiosità e nel caso abbiate altre domande o considerazioni, fatemelo sapere nei commenti a questo post, in attesa di poter tornare a fotografare.
Lunga vita al cinema!

(clicca sulle immagini per leggere la storia)


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Comments

2 risposte a “Film People: un anno dopo”

  1. Avatar Madame Verdurin

    Lo trovo un progetto bellissimo Alessio! Sei riuscito ad unire le tue due grandi passioni e a creare qualcosa di originale e affascinante. Mi auguro proprio che un giorno, quando ti riterrai soddisfatto (ma riuscirai a fermarti? Mi sembra che queste foto possano essere come le ciliegie, una tira l’altra…) diventerà una mostra o un libro. E aggiungo che, quando questo momento sarà passato, mi piacerebbe anche partecipare. Mi capita spesso di passare dalle tue parti… Ancora complimenti e auguri per il tuo progetto!

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    1. Avatar AlessioT

      Grazie di cuore! Sì, non riesco a pensare di fermarmi, è un progetto che mi appassiona moltissimo. Quando passerai da qui fammi sapere, sarà un piacere!

      Piace a 1 persona

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