Festival di Cannes 2011 (Giorno 2): Palma d’Oro alla carriera per Bernardo Bertolucci

«Je déclare le festival de Cannes ouvert», con queste parole Bernardo Bertolucci ha aperto la 64° edizione del Festival cinematografico più importante del mondo, al termine di una bella cerimonia di apertura presentata da Melanie Laurent, splendida Shoshanna per Quentin Tarantino, qui nelle vesti di incantevole madrina della manifestazione. Dopo un piacevole monologo sulla magia del Festival («Stasera sono davanti a voi, e visto da qui, il cinema, è magico») ha presentato la giuria della kermesse (tra cui Olivier Assayas, Johnny To, Jude Law, Uma Thurman), prima di chiamare il presidente, Robert De Niro, introdotto da un bellissimo montaggio con le scene indimenticabili interpretate dall’attore newyorkese (che Melanie Laurent ha presentato con queste parole: «Quando si cerca sul dizionario la parola “attore”, c’è scritto “Robert De Niro”»). La sua entrata è stata accompagnata dalla standing ovation di tutta la sala, alla quale l’attore si è rivolto con un francese non proprio eccellente, ma piuttosto eloquente: «Grazie di avermi invitato per essere il presidente di giuria del 64° Festival di Cannes, spero di fare un buon lavoro, e grazie ancora».

Una clip tratta da “Novecento” ha introdotto invece il nostro Bernardo Bertolucci, premiato ieri sera con la Palma d’Oro alla carriera: «Habemus Palmam!», ha urlato il regista italiano, prima di passare al suo discorso, terminato con una bellissima dedica: «Dedico questo onore a Woody Allen, a Bob De Niro, e agli italiani che hanno il coraggio di lottare, di criticare, di indignarsi».

La giornata di apertura è stata inoltre la giornata di Woody Allen, uno che Cannes la conosce bene, e che qui è amato come nella sua New York. Il suo “Midnight in Paris”, attesissimo, ha riscosso applausi, probabilmente non è un capolavoro ma senza dubbio un buon film, che riscatta la delusione per il precedente “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”. Nel film Owen Wilson è Gil, uno scrittore che arriva a Parigi in vacanza con la sua futura moglie e i genitori di lei: a mezzanotte però la città intorno a lui si trasforma nella Parigi degli anni 20, con i suoi Picasso, Dalì, Hemingway, Scott Fitzgerald. Come ha scritto Giancarlo Zappoli su MyMovies: «Il Gil alleniano vuole sfuggire dalla banalità dei nostri giorni ma trova dinanzi a sé altre persone che esistono in epoche che ai posteri sembrerebbero fulgide d’arte e di creazione di senso ma non altrettanto per chi le vive come presente. (…) È comunque indispensabile uno sforzo costante per cercare nel presente le ragioni del vivere e del creare». Inutile dire che aspettiamo questo film con un ansia spasmodica.

Oggi, con i suoi 24 gradi, Cannes invita più ad un bagno rinfrescante che a chiudersi in sala, ma tant’è: verrà presentato “We need to talk about Kevin” di Lynne Ramsay, con Tilda Swinton sulla croisette, secondo film femminile dopo “Sleeping Beauty” di Julia Leigh (presentato ieri sera alla stampa e fischiato sui titoli di coda). Atteso per oggi anche Gus Van Sant, che apre la sezione Un Certain Regard con il suo “Restless”. Da segnalare, oltre ai prezzi assurdi di questa piccola città della Costa Azzurra, la presenza in mattinata del nuovo Ministro dei beni culturali, Giancarlo Galan, a Cannes per fare gli auguri agli italiani presenti al Festival. Ah, per la cronaca: ieri c’era anche Lady Gaga a fare il solito squallido teatrino, ma su questo possiamo volentieri sorvolare, a noi piace parlare della bellezza del cinema, non della superficialità del glamour.

pubblicato su Livecity


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