Recensione “Baby Mama” (2008)

Forse non dovrebbe funzionare così, ma il solo concetto che un film venga distribuito nelle sale alla fine di luglio in qualche modo già fa intuire che non si tratterà di una pellicola di quelle memorabili, e così è. Lungi da noi puntare il dito verso una commedia tutto sommato carina, che guadagna in simpatia laddove è penalizzata da una struttura facilmente intuibile già dopo qualche minuto.

La 37enne Kate, donna in carriera, desidera avere un figlio, ma purtroppo scopre di non essere fertile. Si rivolge ad un’agenzia specializzata (guidata da Sigourney Weaver!), dove riesce ad “affittare” una mamma che porterà dentro di sé il bambino della protagonista. La ragazza in questione è la giovane Angie, un uragano di diavoleria e confusione. La convivenza tra le due donne, sul principio della strana coppia, è la base sulla quale dar luogo agli sketch portanti della pellicola.

I soliti noti salvano e risollevano le sorti di questa discreta commedia: Steve Martin sprizza comicità da ogni centimetro del viso, aveva voglia di divertirsi e questo si vede, la già citata Sigourney Weaver ci mette la presenza (e non è poco). Nonostante qualche buona trovata la verve dell’improbabile coppia di protagoniste non basterà ad impedire a questa ennesima commedia estiva di scivolare nei meandri del dimenticatoio. Ma con il caldo che c’è, un’ora e mezza di aria condizionata e qualche risata può valere il prezzo del biglietto del cinema.


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