Lo spunto di partenza è l’immortale “8 e ½” di Federico Fellini: da qui un musical a Broadway e quindi la trasposizione cinematografica di Rob Marshall, già regista di “Chicago”. Detto ciò, come bisogna approcciarsi a questo film? Pensare al capolavoro di Fellini sarebbe inutile, se non dannoso per la visione: lo stesso Marshall ha precisato che il suo film non è un remake, perché non si può fare il remake di un capolavoro. E dunque? Se dobbiamo giudicarlo come musical, i 120 minuti di “Nine” vivono di alti e bassi, di sbadigli e alquanto rari – ma potenti – lampi di bellezza, nonostante la collezione di Oscar apparecchiata dall’imponente cast (Daniel Day Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judy Dench, Sophia Loren).
Il geniale regista Guido Contini sta organizzando la produzione del suo nono film, “Italia”, che dovrebbe riportarlo ai fasti di un tempo dopo alcuni recenti fiaschi. La sua vena creativa però è in esaurimento, così come l’amore di sua moglie Luisa, le cause maggiori della crisi che rende Guido totalmente incapace di raccontare ai suoi collaboratori e alla stampa l’argomento del suo prossimo film. Il regista fugge ad Anzio per raccogliere le idee, staccare la spina dai continui solleciti del produttore e dai suoi fantasmi, ma qui le donne del suo passato e del suo presente lo rincorrono tra la realtà e le fantasie.
Daniel Day Lewis è imperioso nella sua interpretazione, Penelope Cruz e Marion Cotillard fanno a gara di bravura e bellezza (uscendo entrambe vincitrici), Nicole Kidman, Sophia Loren e Judy Dench si accontentano invece di ruoli marginali ma riusciti (come quelli dei “nostri” Elio Germano, Valerio Mastandrea, Ricky Tognazzi e Remo Remotti, tra gli altri). Dal punto di vista tecnico sembra tutto impeccabile, ma fare collezione di nomi serve a poco se poi l’impianto del film non riesce ad essere costantemente equilibrato, quasi monotono. Inoltre trattandosi di un musical sarebbe stato doveroso aspettarsi dei brani di grande impatto da consegnare alla storia, cosa che di fatto manca (“Cinema Italiano” interpretata da Kate Hudson fa un po’ sorridere). A salvare il film sono quindi gli attori, oltre ad un bellissimo finale: un po’ troppo poco per un progetto così ambizioso.
pubblicato su Livecity
a mio giudizio un grandissimo film, che alla luce dei fatti verrà sottovalutato dai più. Le sequenze memorabili ci sono, e non sono poche. 2/3 attori sono davvero "imperiosi" e lo stile di Mashall riguardo al Musical è davvero notevole. Musica per le orecchie.
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E’ dalla conferenza con Baz Luhrmann al Giffoni che so curiosa di vedere sto film. Sento troppi pareri contrastanti, opposti quasi, è la cosa mi incuriosisce…..speriamo bene!!
*Mora*
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