Capitolo 93

Si chiude il primo mese del nuovo decennio, è stata una settimana particolarmente strana visto che non sono andato al cinema (eh sì, succede anche questo), ma d’altra parte è stata testimone di scene così particolari che sembravano essere uscite da un film, il che ha compensato l’assenza di cinema pagante, come ai vecchi tempi. Che poi, diciamolo, a volte la vita non è così diversa da un film, il problema è trovare il finale giusto, i tempi giusti, e soprattutto piacere al pubblico…

S.O.S. Summer of Sam (1999): Bel film di Spike Lee, l’ho comprato un paio di mesi a fa a 3 euro ad una bancarella, a scatola chiusa, senza averlo mai visto, e devo dire che è stato un buon affare. Già tre anni prima de “La 25a Ora” il regista newyorkese aveva il gusto di trattare male la sua città salvo poi riappacificarsi con essa nel finale… Grande colonna sonora, spiccano gli Who (“Baba O’Riley”) e soprattutto i Talking Heads (“Psycho Killer”). Bel film, da recuperare.

Squadra Antigansters (1979): Uno dei tanti film del commissario Giraldi, ovvero Tomas Milian, ma va detto che questo non è tra i migliori. Anzi, col tutto il bene che voglio a Nico er pirata devo ammettere che questa trasferta statunitense non è granché divertente, se consideriamo che il suo punto più alto è la frase: “Si nun è un coccodrillo che scureggia ce sta un motore che ariva”. Un po’ troppo poco.

L’Esercito delle 12 Scimmie (1996): Da ragazzino amavo moltissimo questo film, tra l’altro l’unico che ho visto in vita mia al Cinema Maestoso (ma questo interesserà a pochi). Mi sono sempre piaciuti molto i film che disseminano indizi per tutta la pellicola, e che poi vengono raccolti dai protagonisti: in questo caso mi ha sempre appassionato vedere l’uomo del futuro, Bruce Willis, ritornare nel passato e dare una risposta a tutti gli indizi sui quali era stato istruito nel suo presente. Non sono stato molto chiaro lo so, ma neanche il film lo è troppo.

Il Profeta (2009): Beh, non si tratta proprio di un film visto al cinema, ma è pur sempre un’anteprima stampa, quindi buio, poltroncina e grande schermo non mi sono mancati neanche questa settimana, a dirla tutta. Questo è quel che si dice un grande film, che temo verrà massacrato dal doppiaggio italiano visto che in originale si parla il dialetto della Corsica (praticamente un italiano parlato male), l’arabo e ovviamente il francese. La scalata al potere di un piccolo grande uomo, che insegna a tutti un grande messaggio: chi si fa gli affari suoi campa cent’anni. Splendido.


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2 risposte a “Capitolo 93”

  1. Avatar paveloescobar

    L’esercito delle dodici scimmie non mi è mai stato particolarmente chiaro…….
    ma ero troppo piccolo………
    Ciao!

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  2. Avatar Lessio

    è vero, ma quando si mettono tutti i tasselli al posto giusto e si ricollegano tutti gli indizi è proprio gustoso… è stato bello rivederlo

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