“Who is Morrissey?”, si interroga l’immagine di Oscar Wilde proiettata alle spalle del palco. La risposta è semplice: Morrissey stasera è il re di Roma, capace dall’alto dei suoi splendidi 53 anni di incantare e scatenare la Cavea dell’Auditorium di Roma, nel primo dei suoi cinque concerti in giro per l’Italia. Con un ritardo abissale (un’ora, il tempo necessario per far entrare il pubblico in fila fuori dal Parco della Musica) l’ex cantante degli Smiths sale sul palco con lo charme di un Cary Grant e l’abbigliamento da rocker d’altri tempi (stivaletti, jeans e camicia): «Mamma Roma, mamma Roma, mamma Roma», sono le prime parole lanciate al pubblico, una vera e propria dichiarazione d’amore per la città dove Morrissey da molti anni ha scelto di vivere, lontana dal grigiore e dai tormenti della sua Manchester.
“Shopfilters of the world united” (degli Smiths) apre il concerto, tra gli applausi e le urla delle ragazze sotto il palco, le cui incursioni durante la serata saranno non facili da arginare. La voce calda di Morrissey avvolge l’Auditorium di un rock raggiante e un po’ di malinconia, inevitabile sulle note di “I know it’s over” e di “Last night I dreamt that somebody loved me”. La serata entra nel vivo con “You’re the one for me, Fatty”, “I’m throwing my arms around Paris” e soprattutto la meravigliosa “Still Ill”, che regala più di un brivido, soprattutto quando al termine dell’esecuzione il nostro afferma che «still ill is the best way to be».
Il concerto va avanti, canzone dopo canzone, da “People are the same everywhere” a “Everyday is like sunday”, passando per “Black cloud”, “Action is my middle name”, la toccante “Meat is murder” (accompagnata dalle atroci immagini di polli macellati), “Let me kiss you”, “Scandinavia” e molte altre, fino alla conclusione lasciata ad un altro dei successi degli Smiths, la splendida “How soon is now?”. Morrissey si dimostra in piena forma, completamente a suo agio su un palco invaso più volte da ragazze in delirio, in cui la sua voce ha regalato una brezza di ponente in questa torrida notte d’estate. E se è vero che “To give (the reason I live)”, come canta nella cover di Frankie Valli, stasera il Moz ha dato veramente tutto. Mamma Roma ringrazia.


pubblicato su Livecity

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