Recensione “Before Midnight” (2013)

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Li avevamo conosciuti diciotto anni fa su un treno e li avevamo amati sulle strade di una Vienna primaverile e fatale. Ci siamo innamorati di loro, li abbiamo lasciati là, su un binario, sognando o magari ricordando episodi analoghi delle nostre vite. Forse un po’ nostalgici, un po’ malinconici, perché un pezzetto di quella magia e di quell’ingenuità l’avremmo volute portare ancora con noi, anche dopo essere più cresciuti. Ma quando li abbiamo incontrati di nuovo, nove anni fa, in una Parigi curiosamente assolata, la magia sembrava finita, o quantomeno sembrava nascosta. Jesse e Celine erano (sì, anche loro!) diventati più cinici, più disillusi, meno sognatori. Come noi, come tutti, probabilmente. Ma in pochi minuti finali si stava per accendere qualcosa, una piccola fiammella che i titoli di coda non ci hanno permesso di approfondire (stava per essere alimentata o definitivamente spenta?). Lo scopriamo oggi, con i protagonisti ormai quarantenni, che stavolta non si incontrano più o meno per caso, ma si amano e hanno finalmente una relazione.

Jesse è in aeroporto, suo figlio sta per tornare negli Stati Uniti dalla madre. Lui invece resta in Grecia, dove è in vacanza con Celine e le loro due bambine. In macchina discutono sulle loro vite: Celine vorrebbe accettare un importante lavoro a Parigi, dove vivono, mentre Jesse si rende conto che suo figlio sta diventando grande, l’unico modo per essergli vicino in questi anni così importanti per la sua crescita sarebbe trasferirsi nuovamente a Chicago. Questi due desideri contrapposti accendono la macchina dei rancori, dei ricordi, del tempo passato. La Grecia sarà la tomba o forse una nuova rinascita per il loro amore?

A differenza dei film precedenti stavolta c’è più spazio per altri personaggi, gli scambi di opinioni si arricchiscono di altre voci, punti di vista differenti sull’amore e sull’eterna guerra tra uomini e donne. In fin dei conti Richard Linklater, insieme a Ethan Hawke e Julie Delpy, racconta la naturale evoluzione di una storia d’amore ordinaria, nata però in maniera straordinaria. Dietro Jesse e Celine c’è tanto delle nostre vite, di quegli alti che abbiamo vissuto (o che avremmo voluto vivere), di quei bassi che non siamo mai riusciti ad evitare. Probabilmente è proprio questo che rende la loro storia così credibile, e così emozionante. La Grecia con i suoi paesaggi e la sua storia fa da contrappunto alla tragedia della quotidianità, le parole romantiche sono sempre più pesate, gli anni che passano lasciano sempre più segni sulla vita, e l’amore si trasforma sempre più in un compromesso. Ma l’arrivo della mezzanotte, come fu in passato per l’alba e per il tramonto, ci lascia sui titoli di coda con una lacrima e un sorriso: “Se c’è una qualsiasi magia in questo mondo, dev’essere nel tentativo di capire qualcuno condividendo qualcosa”, diceva Celine nel primo film. Jesse e Celine hanno condiviso con noi la loro vita e, permettetemi di dirlo, è proprio questa la magia.

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