Ottobre sta scivolando via, con le sue meravigliose giornate di sole, il compleanno del sottoscritto e la Roma che non smette di regalare emozioni. Ciò che resta sono i film, unici, quasi tutti bellissimi, che siamo riusciti a vedere durante questo mese così intenso. E ricordate (messaggio pubblicitario!) che potete sempre continuare a seguirmi sulla nuova pagina Facebook di Una vita da cinefilo.
Anni felici (2013): Adoro il cinema di Daniele Luchetti, il suo modo di raccontare non è mai ruffiano, ma sincero, mai pesante, sempre ironico. Ho amato tutti i suoi film e mi è piaciuto tantissimo anche questo, probabilmente il suo lavoro più personale, in cui il regista ci trascina con grazia e nostalgia negli anni 70 e nella sua infanzia, con una coppia di attori perfetti e ricordi di belle emozioni. “Indubbiamente erano anni felici, peccato che nessuno di noi se ne fosse accorto.
Las acacias (2011): Film argentino costruito sul viaggio on the road di un camionista e di una ragazza madre. I due condividono la strada e il silenzio. L’arte di giocare sul filo del non detto. Piaciuto.
Basilicata Coast to Coast (2010): Film d’esordio di Rocco Papaleo, un’armata Brancaleone in marcia per la campagna lucana, tra amore e musica. Mi avevano tutti parlato bene di questo film, ed effettivamente è molto carino, nonostante sia un po’ strampalato. Ma in un film con Max Gazzè possiamo perdonare anche questo. Bellino.
Questione di tempo (2013): Io a Richard Curtis gli voglio proprio bene. Il regista di “Love Actually” e “I love Radio Rock” torna a farci innamorare dei suoi personaggi, come al solito immersi in un mondo in cui chiunque ha un briciolo di romanticismo in fondo all’anima vorrebbe vivere, almeno per qualche giorno. Bill Nighy come al solito sugli scudi, e ottima la colonna sonora (c’è addirittura Jimmy Fontana con Il Mondo!).
Momenti di gloria (1981): Beh, era il primo film ad aver vinto l’Oscar dopo la mia nascita e io ancora non l’avevo visto. La cosa migliore è la colonna sonora di Vangelis, perché il film è di una banalità sconcertante. Palloso, senza ritmo, non riesce a trasmettere i tormenti dei personaggi. Grande delusione.
La vita di Adele (2013): Il film dell’anno, né più, né meno. Se andate a vederlo e non vi piace, credo davvero che il cinema non faccia per voi. Anzi, credo che la VITA non faccia per voi. Capolavoro.
Una piccola impresa meridionale (2013): Il nuovo film di Rocco Papaleo è sì piacevole, onesto, ma forse un po’ troppo arruffato e in un certo senso meno fresco del carinissimo “Basilicata Coast to Coast”. La simpatia dei personaggi aiuta a conquistare una sufficienza pienissima. Si può guardare, ma magari di pomeriggio, quando i cinema costano di meno…
Before midnight (2013): Se non l’avete ancora fatto guardatevi “Before Sunrise” e “Before Sunset”, dopodiché godetevi quest’altro gioiello firmato da Richard Linklater, Ethan Hawke e Julie Delpy. La naturale evoluzione di una storia d’amore ordinaria, nata però in maniera straordinaria. Dietro Jesse e Celine c’è tanto delle nostre vite, di quegli alti che abbiamo vissuto (o che avremmo voluto vivere), di quei bassi che non siamo mai riusciti ad evitare. Probabilmente è proprio questo che rende la loro storia così credibile, e così emozionante. Se poi non vi piace allora vi meritate Checco Zalone.
Oh boy, un caffè a Berlino (2012): ilm d’esordio di Jan Ole Gerster che sembra uscito dalla testa di Jim Jarmusch, ambientato in una magnifica Berlino in bianco e nero che profuma di Nouvelle Vague. Malinconico, a tratti assurdo, ma bellissimo. Se avessi soldi, tempo, talento, capacità e tutto ciò che serve per girare un film, penso che girerei qualcosa di molto simile a questo film. Da vedere.