Cinque film in questo capitolo, tra cui due documentari, due classici e uno dei migliori film attualmente in sala, ovvero quello di Virzì. Approfitto di queste righe per dedicare questo capitolo all’Uci Cinemas Marconi, che la scorsa settimana ha chiuso i battenti dopo tanti anni di onorata carriera. Bello vedere proprio lì “La Pazza Gioia”, è stato un saluto speciale. Non era una delle mie sale preferite, ma sapere che un luogo così importante per la cultura e la bellezza di un quartiere non ci sia più è sempre qualcosa di molto triste. Al suo posto un altro palazzo di sette piani, di cui Marconi non aveva poi così bisogno. Non più di un cinema, perlomeno. Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato…
La pazza gioia (2016): Paolo Virzì è diventato da tempo una garanzia. I suoi film sono uno di quei rari in cui, mentre ti stai recando al cinema, già sai che vedrai senza dubbio qualcosa di buono. Stavolta realizza uno dei suoi film più belli, una magnifica dramedy, come direbbero gli americani (unendo drama e comedy), dove si ride e si piange al tempo stesso. Micaela Ramazzotti è bravissima, ma Valeria Bruni Tedeschi è oltre. Da applausi.
Il regno dei sogni e della follia (2013): Documentario di Mami Sunada incentrato interamente sul quel “regno di sogni e follia” (come da titolo) che è lo Studio Ghibli. Interessante vedere un genio come Hayao Miyazaki al lavoro sul un film meraviglioso come Si Alza il Vento, ma il ritmo del film è davvero basso, finendo alla lunga per stancare. Bello nei contenuti ma mediocre nella forma.
S is for Stanley (2015): Come dicevo nella recensione, il documentario di Alex Infascelli mi ha fatto uscire dalla sala con gli occhi lucidi. Non so, forse è una cosa mia, che ho sempre avuto un legame particolare con il cinema di Stanley Kubrick, ma il film è davvero una testimonianza preziosa su aspetti inediti del regista newyorkese. Emilio D’Alessandro, autista e tuttofare di Stanley, è un altro personaggio da scoprire (per chi non ha letto il libro di Ulivieri, che consiglio). Documentario splendido.
Mad Max 3 – Oltre la sfera del tuono (1985): Terzo capitolo della saga di George Miller, ultimo prima del grande ritorno dello scorso anno. Mel Gibson, con i suoi capelli alla Braveheart, saluta con questo film uno dei personaggi più importanti della sua carriera (insieme proprio a William Wallace e a Riggs di Arma Letale). Splendido nella prima parte (dove trova il suo apice nel meraviglioso combattimento nel Thunderdome), cala un po’ nella seconda, con l’entrata in scena dei bimbi sperduti di Peter Pan. Resta comunque un ottimo film, mantiene alto il nome della saga.
Gli spietati (1992): Oggi è il compleanno di Clint Eastwood, quale occasione migliore per parlare di uno dei suoi film più belli, forse il migliore dopo Gran Torino. Al di là della perfezione di questo film, è simbolico vedere una delle massime icone del cinema western realizzare a distanza di quasi tre decenni dai tempi di Sergio Leone, un altro capolavoro di genere, dove l’umanità dei personaggi va oltre tutto ciò che di buono si può dire della storia, della regia, della fotografia, delle interpretazioni… Filmone.