Festa del Cinema 2025: Questione di Secondi

Cronache dall’Auditorium (Venerdì 17 Ottobre)
I postumi della giornata (e della serata) di ieri si fanno sentire appena apro gli occhi. Passano giusto alcuni, attimi, una questione di secondi, e capisco che oggi sarà una giornata dura, se così si può definire il privilegio di passare un venerdì a guardare tre film uno dopo l’altro. Non importa, come un automa faccio tutto quello che devo fare (inclusa la prenotazione dei film di domenica) e scendo all’Auditorium. Ad aprire la giornata c’è il film di Vincenzo Alfieri incentrato sull’uccisione di Willy Monteiro Duarte, avvenuta a Colleferro nel 2020, un fatto di cronaca che ha sconvolto tutti per la sua brutalità: sono molto curioso di scoprire come sarà raccontato su grande schermo.

Cominciamo subito dalle certezze: 40 Secondi è un ottimo film. Alfieri sfrutta il cosiddetto effetto Rashomon (dal capolavoro di Kurosawa in cui una stessa vicenda viene raccontata da più punti di vista) per approfondire ogni sfumatura della storia. Vero è che ormai è una tecnica piuttosto abusata (basti pensare, non so, a Weapons, di pochi mesi fa, ma gli esempi sono molteplici), però qui funziona tutto benissimo, con misura e, quel che è più importante, credibilità. Personalmente avrei evitato la sottotrama alla The Bear, poco utile al racconto (se non a rendercelo un pizzico ricattatorio), ma poco importa, è un film davvero molto bello. Bravi gli attori, bravo il regista: non era facile rendere cinematograficamente così efficace una vicenda così nota.

Appena finita la proiezione esco dalla sala in attesa di rientrarci per il film successivo. Mentre chiacchiero con un amico, vengo interrotto da un signore di mezza età, che senza preavviso entra a gamba tesa per dirmi: “Che brutto film”. Vagamente infastidito, rispondo di non doverlo dire a me, ma al regista. Il tipo insiste nel volermi dire che il film non gli è piaciuto, evidentemente ci tiene proprio a farmelo sapere e io, infastidito per essere stato interrotto da uno sconosciuto mentre stavo parlando con un amico, replico che la sua opinione non mi interessa. Il tipo si dilegua per andare a esporre le sue insindacabili critiche a un altro ragazzo, poco più avanti, che gli risponde: “A me è piaciuto”. L’ho sentito continuare per cercare di convincerlo del contrario, poi mi sono messo in fila per il bagno. Qui arriva un altro grande protagonista, che salta la fila a piè pari per entrare nel bagno dei disabili, che invece era libero. Quando esce anche lui ci tiene a dirci la sua: “State perdendo tempo a fare la fila, svegliatevi”. Sono solo le 11 ma dovrei già aver assolto la mia quota di casi umani con cui avere a che fare.

La giornata dei “secondi” continua con il nuovo film di Paolo Virzì, Cinque Secondi, con Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi. I primi minuti sono stato piuttosto diffidente: in apparenza infatti sembrava essere l’ennesima variazione sul tema dell’uomo eremita, burbero e asociale che conosce qualcuno più giovane e si apre finalmente al mondo (Mastandrea vive nella campagna toscana senza alcun contatto con il mondo esterno, o quasi, finché un gruppo di ragazzi non occupa la villa a fianco, nel tentativo di far tornare il vigneto agli splendori di un tempo). Il film però salta il fosso dove stava rischiando di cadere per prendere una svolta interessante, che riguarda invece il passato del protagonista. Insomma, Virzì racconta qualcosa che è molto di più di quello che sembrava. Mastandrea giganteggia, supportato da un ottimo cast. Bello.

Resto in Sala Petrassi per la conferenza stampa del film, al termine della quale, con uno slancio che solitamente non mi appartiene, avvicino Valerio Mastandrea per regalargli una copia del mio libro. Valerio mi ringrazia e, dopo aver firmato qualche autografo, se ne va con La Strada Altrove in mano (ho le prove: vedi foto in basso). Non spero che lo legga, né che lo conservi, ma mi faceva davvero piacere farglielo avere.

Neanche il tempo di ingerire un buon panino al prosciutto che alle 14.30 c’è il terzo film di giornata: Peter Hujar’s Day, di Ira Sachs. Il regista mette in scena la lunga intervista (leggasi: monologo) avuta dal fotografo statunitense Peter Hujar con un’amica scrittrice che voleva realizzare un libro (mai uscito) sulla vita quotidiana dei suoi amici artisti. L’estetica è impeccabile: sembra davvero una ripresa dell’epoca (siamo negli anni 70) e la fotografia è stupenda. Sembrerebbe quasi un mumblecore, per quanto è verboso, il problema è che è davvero difficile seguire un personaggio, e un film, che non ha niente da dire: ho faticato moltissimo a rimanere sveglio.

Per quanto riguarda domani ci sono tutte le premesse per una giornata orribile: la mattina tenterò di prenotare la masterclass con Richard Linklater (anche qui si tratta di una questione di secondi) e molto probabilmente non troverò posto (ma lotterò fino all’ultimo per farmi avere un biglietto dall’ufficio stampa), ci sono tre film “scommessa”, che speriamo valgano la pena di tante ore a spasso per l’Auditorium, poi la sera la Roma deve affrontare l’Inter, ma questo è un altro discorso. Senza contare poi vari ed eventuali incontri fortuiti con gente che vuole vomitarmi opinioni non richieste nelle orecchie. Sarà un sabato per stomaci forti, anche perché è previsto il red carpet di Angelina Jolie (mentre per quanto riguarda Alice nella Città, festival parallelo e contemporaneo a quello che si svolge all’Auditorium, è previsto un incontro con Daniel Day Lewis e suo figlio, regista di Anemone, ma non ho i biglietti). Daje tutta.

[Se l’articolo ti è piaciuto, offrimi un caffè o magari una colazione,
una piccola mancia per aiutarmi a sostenere il sito!]

Tutto vero: Valerio Mastandrea ha in mano una copia del mio libro!

Posted

Comments

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Usa il pulsante di ricerca per trovare la recensione di un film

Iscriviti per ricevere i nuovi articoli del blog direttamente sulla tua email

Benvenuto su Una Vita da Cinefilo!

Iscriviti gratis per avere accesso ai piani segreti della Morte Nera

(inserisci l'email e riceverai i nuovi articoli direttamente sulla posta)

Continua a leggere