Recensione “Nord” (2009)

Paesaggi innevati, grandi silenzi, sequenze surreali: elementi caratterizzanti della recente produzione cinematografica norvegese, che torna a fare capolino nelle sale italiane pochi mesi dopo l’adorabile Il Mondo di Horten, con cui il film di Rune Denstad Langlo, vincitore per la miglior regia al Tribeca Film Festival, ha in comune non poco. Il freddo che pervade già dal titolo, Nord, un punto cardinale che in questo caso è anche una meta da raggiungere, fa da contrappunto al calore dei suoi personaggi, surreali burattini di un’odissea innevata tra boschi di brina e laghi ghiacciati.

Jomar, ex-sciatore lasciato dalla sua donna in seguito ad una depressione, sta passando un periodo di riabilitazione in un centro psichiatrico. Il suo ex migliore amico (colui che le ha portato via la compagna) gli rivela che in realtà Jomar ha una figlia che vive con sua madre a 890 chilometri di distanza. Improvvisamente una piccola scintilla risveglia la voglia di vivere del protagonista, che si imbarca in un viaggio a bordo della sua motoslitta per conoscere la sua bambina. Lungo il percorso incorniciato dall’incantevole bellezza artica della bianca Norvegia, Jomar incontrerà personaggi improbabili che però lo avvicineranno sempre più verso la meta.

Una commedia on the road dove si ride con la testa piuttosto che con la pancia, lasciando in chi guarda la sensazione di un viaggio non solo fisico, verso il nord della Norvegia, ma soprattutto un viaggio per lo spirito, che richiama Jomar ad una resurrezione emozionale, alla quale contribuiscono tutte le persone che lo accompagnano lungo la strada. Un viaggio sulla motoslitta in cui il tragitto non è una semplice linea che unisce il punto di partenza dal punto di arrivo, ma il palcoscenico sul quale ricostruire la rinascita di un uomo, attraverso le situazioni più assurde, le strade più ardue, le emozioni più vere, perché in fondo ogni viaggio è un sentimento, e non soltanto un fatto.


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2 risposte a “Recensione “Nord” (2009)”

  1. Avatar Lessio

    uscita in sala: 26 febbraio

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  2. Avatar utente anonimo

    mi ero perso la recensione…come non detto…si totalmente d'accordo……più che altro la "piccola scintilla" lo costringe a partire…

    P.S. se dovessi trovarmi a corto di alcolici proverò a rasarmi la testa…

    Ivan

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