Ci aspettavamo molto e un po’ siamo rimasti traditi, l’opera prima di Ger Leonard pretende troppo e alla lunga appare addirittura presuntuosa. Eppure dalle righe di presentazione del film sembrava ci fosse il potenziale per una grande pellicola: “Irlanda: nel corso di cinque giornate alcune persone si sfiorano, incrociando, i rispettivi destini. E senza saperlo, finiscono per influenzare reciprocamente le proprie esistenze, a volte in modo positivo, più spesso in modo drammatico. Sorprendente ballata triste con sprazzi visionari”. Che sia un film triste è fuor di dubbio, ma non c’è un momento in cui il film dia l’impressione di funzionare: i personaggi sono mal caratterizzati, e i fili della trama si sfaldano man mano che si alternano le vicende.
Confuso, piatto, senza grandi intuizioni, Leonard con questo suo esordio sembra voler dimostrare la sua bravura nell’intrecciare le vicende finendo con il perdersi per strada, ed è un vero peccato. Non basta l’esperienza di John Lynch (indimenticabile “Best” cinematografico) a salvare il film, e ci dispiace doverlo dire: la sceneggiatura probabilmente avrebbe avuto bisogno di qualche stesura in più… Pollice verso, ma Leonard non perda coraggio, può far certamente di meglio.
pubblicato su Livecity