Bill Clinton (presidente degli Stati Uniti d’America dal 1993 al 2001) e Tony Blair (primo ministro del Regno Unito dal 1997 al 2007), due politici, due governatori, due uomini, due persone: dalla storia della loro amicizia, del loro “rapporto speciale”, per dirla alla Churchill, nasce il terzo capitolo della trilogia dedicata a Tony Blair, dopo “The Deal” e l’osannato “The Queen”. È ancora il bravissimo Michael Sheen a prestare volto e sorriso al Primo Ministro britannico, mentre Dennis Quaid si rivela un convincente Bill Clinton. Il film coinvolge, Richard Loncraine permette al pubblico di sbirciare nel privato dei protagonisti e lo rende partecipe delle decisioni prese lontano da telecamere e microfoni.
Nel 1996 Blair, ai tempi non ancora Primo Ministro, fa visita alla Casa Bianca: dall’incontro con Clinton nasce un’amicizia immediata, una comune intesa fondata su ideali politici e voglia di cambiare il mondo. L’anno dopo Blair viene eletto e il presidente statunitense accoglie sotto la sua ala il premier britannico, dispensando consigli e sostegno. Così le vite dei due politici e delle rispettive consorti procedono di pari passo, finché non esplode il caso Monica Lewinsky e poco dopo la guerra in Kosovo: le differenti strategie d’intervento procurano una crepa nel rapporto tra i due, Blair comincia a diventare sempre più ambizioso, la fiducia degli americani in Clinton è invece ai minimi livelli.
La Storia cammina al fianco di Blair e Clinton (la questione dell’IRA, il sex-gate, il Kosovo, l’elezione di Bush), ma senza prendere mai il sopravvento sulla trama: la scelta vincente del regista Richard Loncraine è di concentrarsi totalmente sul privato dei due protagonisti, mostrandone il quotidiano, la vita coniugale, un punto di vista totalmente ufficioso, che lascia emergere il lato umano di due persone alle prese con decisioni fuori dal comune. Loncraine racconta benissimo la parabola politica di Tony Blair e la sua lenta trasformazione da progressista di centro-sinistra ad ambizioso uomo di destra, a causa anche della sua nuova e dannosa amicizia con il neoeletto presidente Bush. Tutto il resto è storia.