Non bastano i Beatles e John Lennon per un film di successo: Sam Taylor-Wood toppa l’esordio alla regia con un biopic che non appassiona, non convince, non funziona. Eppure la storia di John Lennon prima di diventare “quel” John Lennon forniva un gran bel materiale sul quale lavorare, ma forse l’inesperienza ha negato alla regista, che di professione fa l’artista concettuale, la soddisfazione di rendere felice un pubblico incuriosito e senza dubbio affascinato dall’idea di un film sull’adolescenza di Lennon. Non basta qualche citazione per far contenti i fan (un cartello all’ingresso di un giardino con su scritto “Strawberry Field”, un tricheco disegnato dal protagonista su un quaderno, un rapido passaggio davanti allo storico Cavern Club e altre), e non bastano neanche grandi successi rock n roll degli anni 50 (da Elvis Presley a Buddy Holly) per soddisfarci a dovere.
John Lennon è un adolescente di Liverpool dall’infanzia travagliata: suo padre, marinaio, è sparito quando lui era piccolo, e la madre Julia non sembrava essere la persona adatta a crescere un figlio. A prendersi cura di lui è sua zia Mimi, sorella di Julia, che lo cresce sperando di farne un tipico bravo ragazzo. John però è un ribelle, e l’incontro con sua madre, libertina e amante del rock n roll, gli permetterà di scoprire la sua vera vocazione, la musica.
Perché il film non convince? Perché ogni cinque minuti c’è qualcuno che piange a dirotto, o qualcuno che sbatte porte; perché John Lennon sembra un bullo arrogante senza alcun talento (diamine, parliamo di John Lennon!); perché gli unici personaggi appena convincenti sono i piccoli Paul e George (almeno loro musicalmente dotati); perché Aaron Johnson non è un Lennon troppo credibile (e tra l’altro è il compagno della regista). L’unica consolazione è nel finale: la splendida chiusura con “In Spite of All the Danger”, uno dei primi pezzi registrati da Lennon, McCartney e Harrison quando si chiamavano ancora The Quarrymen, prima dei titoli di coda accompagnati dalla voce di John nella bellissima “Mother”.