Festival di Cannes 2011 (Giorno 9): Tra Almodovar, Panahi e Von Trier shock

Nono giorno di Festival, ed arriva lo scandalo: Lars Von Trier rivela simpatie naziste, salvo poi ritirare (quasi) tutto in serata, dopo le furie del Festival in cerca di spiegazioni: «Capisco Hitler, certo sono contro alla Seconda Guerra Mondiale e non sono contro gli ebrei, ma non troppo perché Israele è un problema», aveva detto il regista danese, prima di addrizzare il tiro sotto la pressione della direzione di Cannes: «Mi sono lasciato trascinare in una provocazione, presento le mie scuse». Il Festival ha chiaramente fatto capire che non tollererà più proclami di questo tipo, e per Von Trier sfuma così ogni minima speranza di portarsi a casa la Palma d’Oro. In tutto questo polverone si rischiava quasi di mettere in secondo piano il Cinema, che è ciò di cui ci preoccupiamo maggiormente su queste pagine.

Ieri abbiamo parlato de “La Conquete” di Xavier Durringer, una sorta di “Caimano” francese, che affronta l’ascesa al potere di Nicolas Sarkozy: il film ha suscitato grandi applausi e risate, anche se è stato accusato di non essere troppo graffiante Ad ogni modo i consensi sono stati pressoché unanimi, in particolare nei confronti dello strepitoso protagonista Denis Podalydès. Per quanto riguarda questa mattina invece, sono scesi giù applausi sinceri al termine della proiezione de “La Piel que abito” di Pedro Almodovar, un po’ horror, un po’ surreale (non mancano i riferimenti a Bunuel), con Antonio Banderas nei panni di un chirurgo che si vendica tremendamente nei confronti del ragazzo che gli ha violentato la figlia. Il regista spagnolo torna a Cannes due anni dopo l’ottimo “Gli abbracci spezzati”, e come d’abitudine ha ricevuto un’accoglienza degna di una star. Nel momento in cui scriviamo sta incontrando i giornalisti in conferenza stampa per parlare del suo film.

L’attesa di oggi però è soprattutto per il film clandestino di Jafar Panahi, “This is not a film”, uscito dall’Iran nascosto all’interno di una penna USB. Il testamento di Panahi, condannato a sei anni di carcere, sarà proiettato questo pomeriggio,  considerato da molti come il grande evento di questa edizione del Festival. Tra i film in concorso di quest’oggi c’è anche “Ichimei” di Takashi Miike, la storia di un ronin (samurai senza padrone) che abbandonato dalla sorte cerca di porre fine con onore alla sua vita. È la prima volta a Cannes per Miike, il più prolifico regista giapponese, che alcuni candidano come possibile outsider per la Palma, cosa che, detto tra di noi, appare un po’ fantascientifica. Ora è tempo di pranzare, non si campa di solo cinema, anche se sarebbe bello.

pubblicato su Livecity


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