Festival di Cannes (Giorno 11): Tempo di pronostici

Penultimo giorno di Festival e cominciano ad accavallarsi voci e pronostici sui possibili vincitori della Palma. Intanto sono stati assegnati i primi riconoscimenti: la Settimana Internazionale della Critica ha visto premiati “Take Shelter” di Jeff Nichols e “Las Acacias” di Pablo Giorgelli, la Quinzaine ha invece premiato “Atmen” di Karl Markovics. L’Italia per il momento resta a bocca asciutta, ma può festeggiare lo straordinario successo al mercato: “Habemus Papam” è stato venduto già in 36 nazioni, mentre il film di Sorrentino, “This must be the place”, ha riscosso un successo clamoroso.

Domani dunque si chiude il Festival, oggi sono stati presentati gli ultimi film in concorso: “La source des femmes” di Radu Mihaileanu (che già ci ha emozionato con “Train de vie” e “Le concerte”) e infine “Once upon a time in Anatolia” di Nuri Bilge Ceylan. Impazzano i pronostici, dai bar alle sale d’albergo, dalla spiaggia ai locali esclusiva è tutto un rincorrersi di commenti, indiscrezioni, voci: per la Palma d’Oro sembra una sfida a due tra l’immenso “The Tree of Life” di Terrence Malick e il film di Paolo Sorrentino, che ieri ha letteralmente ribaltato ogni pronostico precedente. Possibili outsider sembrano essere “Le Havre” di Kaurismaki, la sorpresa “The Artist” di Hazanavicius e “Il ragazzo con la bicicletta” dei Dardenne, che però non ci ha convinto totalmente (o almeno non a tal punto da riuscire a battere Malick).

Il migliore attore sarà uno tra Sean Penn (straordinario interprete di “This must be the place”), rockstar on the road in cerca di vendetta, e Michel Piccoli, il papa pieno di dubbi del film di Nanni Moretti. Per la regia sarà ancora lotta tra Malick e Sorrentino, mentre la migliore attrice sta generando più dubbi: si parla di Tilda Swinton, pessima madre in “We need to talk about Kevin”, oppure di Cécile de France, amorevole custode del ragazzo con la bicicletta. Le interpreti di “Melancholia” potevano sperare in un riconoscimento, ma dopo la cacciata di Von Trier è alquanto improbabile (e se la legheranno anche al dito probabilmente). A proposito della querelle con il regista danese, lo stesso Von Trier ha risposto subito in seguito alla sua esclusione dal Festival: «Sono orgoglioso di essere stato dichiarato persona non grata. Questa è forse la prima volta nella storia del Festival. Penso che una delle ragioni è che i francesi hanno trattato male gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, quindi è un argomento delicato per loro. Rispetto il Festival di Cannes ma capisco anche che sono molto arrabbiati con me adesso. Sono stato frainteso, intendevo dire che capisco cosa fu per Hitler stare nel bunker e non ho detto che vorrei fare quel che Hitler ha fatto, ma in ogni caso è un peccato perdere il contatto con Cannes. Io sono un piccolo superbo ma non sono Mel Gibson, era uno scherzo stupido, ma questo è il tipo di umorismo che uso quando parlo con i miei amici, che mi conoscono e sanno che non sono un nazista. Mi scuso profondamente se ho offeso le persone, non era mia intenzione. Ho anche offeso i tedeschi, quando invece di dire ‘tedesco’ ho usato la parola ‘nazi’, come se ogni tedesco fosse un nazista».

Tra polemiche, feste e grandi film, questa edizione di Cannes si sta rivelando piuttosto memorabile. E domani sera sapremo chi scriverà il suo nome nella storia del Festival: ci risentiremo dunque nella tarda serata di domani per i premi finali, nel frattempo cercherò di godermi un po’ il magnifico sole di questo weekend, o almeno ci proverò.

 

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