Recensione “Don Jon” (2013)

Primo film da regista per Joseph Gordon-Levitt: un’ora e mezza di noiosi cliché e ostentate superficialità. Non lasciatevi ingannare dal trailer: le parti più carine sono tutte in quel minuto e mezzo. È un peccato che un attore della sensibilità di Gordon-Levitt si sia cimentato nella regia piatta di in un film così poco interessante. D’altra parte, tanto per fare un esempio, è strabiliante osservare come in un film statunitense del 2013 si continui ancora a rappresentare la famiglia italo-americana a tavola con canottiera bianca, crocifisso al collo, pasta al sugo sul tavolo e partita di football in televisione. La fiera del luogo comune continua nell’insulso gruppo di amici del protagonista, nelle ripetitive scene in chiesa/discoteca/famiglia, nella voce fuori campo che attraverso il lessico volgare cerca di essere divertente (non basta ripetere “fica”, “culo” e “tette” 800 volte per strappare una risata). Insomma, un disastro, sotto ogni punto di vista.

Già la trama in fondo avrebbe dovuto metterci in allarme: Jon Martello (…) è un ragazzo superficiale, il tipico maschio che ogni settimana va in discoteca e si porta a casa una ragazza diversa. Nessuna ragazza può però competere con il piacere di trastullarsi in solitaria davanti ai film porno, la vera ossessione di Jon. Tutto fila liscio finché non incontra Barbara, una bellissima ragazza che sogna l’uomo delle commedie romantiche, qualcuno disposto all’amore vero. Jon si innamora di lei, la conquista con pazienza, ma ciò non lo distoglie dalla sua passione per il porno, che Barbara non dovrà mai scoprire.

Scarlett Johansson appare visibilmente svogliata, lo stesso Gordon-Levitt cerca di mettercela tutta per far bella figura al suo primo film da regista, ma appare chiaro che il doppio ruolo di regista e attore protagonista sia uno sforzo che non può ancora reggere. Al baraccone si presta anche Julianne Moore, vedova triste e una sorta di “guida spirituale” per il protagonista (ci vuole dunque una “milf” per aprire la testa di un coatto pornofilo?). “Don Jon” non va dunque oltre l’apprezzabile idea di analizzare il rapporto di coppia attraverso gli occhi di un fanatico del porno: purtroppo l’esordio da regista di Joseph Gordon-Levitt sarà ricordato, nonostante l’ossimoro del caso, come un film da dimenticare.

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