Capitolo 209

THE SECRET LIFE OF WALTER MITTY

Natale è arrivato anche quest’anno, inevitabilmente. Il 2013 scivola verso la sua gloriosa fine, in attesa del menu cinematografico di stasera (obbligatorio “Una poltrona per due”, per il resto vedremo). Quest’anno vi ho già anticipato la Top20 con i migliori film dell’anno, e vi ricordo che tra poco uscirà anche il secondo numero di Una Vita da Cinefilo Magazine. Insomma, bando alle ciance e “ciancio alle bande”, spariamoci qualche film che ho visto in quest’ultimo periodo.

Prisoners (2013): Quando un thriller ti fa passare due ore dentro al cinema a mangiarti le unghie fino agli avambracci, allora possiamo dire che ha fatto pienamente il suo dovere. Quando nel thriller in questione ci metti poi attori come Jake Gyllenhaal, Hugh Jackman e Paul Dano, sotto la direzione di Denis Villeneuve, allora state sicuri che si tratta di un filmone.

Il calamaro e la balena (2005): Il film che ha lanciato Noah Baumbach nel giro che conta. Se amate il cinema indipendente americano, storie di famiglie incasinate, bei dialoghi e bravi attori, allora questo è il film che fa per voi. L’ho cercato per mesi per poi scoprire che il mio coinquilino aveva il dvd in libreria: la fortuna di vivere con un dottorando di cinema..!

Irma la dolce (1963): Uno dei classici di Billy Wilder, con Jack Lemmon e Shirley MacClaine. Film molto originale, simpatico, ambientato nella Parigi degli anni 50, una Parigi di puttane e marinai: è la tipica commedia di Billy Wilder, con tutti i suoi (tanti) pregi e i suoi (soliti) difetti. Lo dovevo vedere anche perché il poster del film campeggia in bella vista nel salotto di casa mia, accanto a “Un uomo da marciapiede”. In pratica ho un salotto di gente che “fa la vita”.

I sogni segreti di Walter Mitty (2013): Altro film con Shirley MacClaine (ma solo in una piccola parte). In realtà è il nuovo film diretto e interpretato da Ben Stiller, in cui c’è la rivista Life, si parla di fotografia e della potenza straordinaria di uno scatto fotografico, ci sono viaggi, avventure, sentimento, una bella colonna sonora con “Space Oddity” di Bowie e “Wake Up” degli Arcade Fire… Insomma, secondo voi m’è piaciuto?

Midnight in Paris (2011): Beh, uno dei miei capisaldi degli ultimi cinque anni. Così come ogni anno sento il bisogno di tornare a Parigi (anche se quest’anno l’ho saltato…), ogni anno sento anche il bisogno di rivedere questo film, il miglior Woody Allen da dieci anni a questa parte. Un film che sento mio in ogni sua sfumatura, in ogni debolezza, in ogni singolo momento. A volte vorrei che “Midnight in Paris” fosse la mia vita.

Frances Ha (2013): Altro film di Noah Baumbach, il film della sua consacrazione come punto di riferimento del cinema indipendente americano. Bellissimo bianco e nero che vede in Greta Gerwig una perfetta protagonista. Una sorta di manifesto per i trentenni di oggi, tra le montagne russe della precarietà e uno stile di vita che in qualche modo ci appartiene. È questo il cinema che amo. Uscirà in sala nel 2014, guai a perderselo.

2 Giorni a New York (2012): Pensate, nel 2007 “2 Giorni a Parigi” fu la mia prima proiezione stampa. Quante cose sono successe da allora, quante cose sono cambiate nella mia vita. Ma è bello vedere che alcune cose sono rimaste: qualsiasi cosa accada, il cinema rimarrà la mia costante. Ah, il film di Julie Del è veramente molto carino, echi di Woody Allen in salsa francese, non male eh?

L’amore fugge (1979): Ultimo film di Truffaut sulla vita di Antoine Doinel. Ho trovato questo film in una bella mattinata domenicale su una bancarella di Porta Portese: 3 euro e via. Per me Antoine Doinel è più che un personaggio cinematografico, è un po’ il mio migliore amico immaginario: non siamo granché simili in fondo, ma ci capiamo alla grande: “Mentirei se dicessi che lui è riuscito nella sua trasformazione in adulto. Lui non è diventato un vero e proprio adulto, in lui resta molto del bambino. Tutti gli uomini restano un po’ bambini, ma lui di più” (François Truffaut parlando di Antoine Doinel, oppure di me, o forse di entrambi).

francesha

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