Recensione “Frank” (2014)

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Acclamato al Sundance Festival, Lenny Abrahamson ci trascina dal cuore dell’Irlanda fino al Texas in una rara commedia in cui la musica è soltanto un pretesto per raccontare la storia di due persone diverse ma ugualmente tormentate. Facile immedesimarsi con il protagonista Jon: un puro di cuore, semplice, appassionato, smanioso di mettere in mostra ciò che ama, rassegnato ad un ruolo di outsider, soprattutto di fronte alla folgore musicale Frank, frontman assurdo e al tempo stesso umanissimo di una band totalmente fuori dagli schemi.

Jon, per sfuggire ad una vita grigia e monotona e per realizzare il grande sogno della sua vita, riesce ad entrare come tastierista in una delle band più bizzarre e alternative sulla scena indipendente, gli impronunciabili Soronprfbs. Il leader della band, Frank, vive con il volto coperto da un’enorme testa di cartapesta: per Jon osservarlo è un insegnamento, ma anche un guaio (più per colpa degli altri componenti della band che per lo stesso Frank). Il gruppo si ritira per oltre un anno in una baita in riva al lago per registrare un album, è qui che la passione si scontrerà con il talento, cambiando per sempre le prospettive dei suoi componenti.

La parabola di Jon racconta la difficoltà di emergere e soprattutto la pericolosità di ottenere ciò che si vuole, di veder realizzato un sogno: una cosa è volare, un’altra è toccare il cielo con un dito e poi precipitare nuovamente nell’abisso. Fassbender, nonostante abbia il volto coperto per tutto il film, regala al suo Frank un’umanità reale e surreale allo stesso momento: la sua maschera trasuda talento, genio, una capacità di vedere oltre le regole, oltre ciò che vedono gli altri. Un cammino parallelo, quello di Jon e Frank, in cui due persone si ritrovano ad affrontare i propri sogni e le proprie paure: alcune volte le due cose corrispondono. Un film che dietro la risata racconta un disagio, che danza sul confine tra genio e follia, riuscendo a mostrare il vero volto di un uomo, nonostante la sua grande testa finta.

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