Capitolo 232

E anche questo Natale… è passato. Capitolo natalizio della vita da cinefilo, con molti film d’animazione (ben tre, come è richiesto sottovoce dal periodo), un paio di gustosissime anteprime e soprattutto tre re-visioni di un certo livello. Anche stavolta ci sono molti film, ma che vi devo dire, ho ripreso un ritmo invidiabile, complici soprattutto le feste natalizie e ancor di più il freddo: (quasi) qualunque cosa possiate pensare non sarà mai migliore di un bel film sotto il piumone. Ultimo capitolo dell’anno quindi, ci risentiremo presto con la Top 20 e con un nuovo numero del magazine (!), nel frattempo andiamo a dare un’occhiate alle ultime visioni di questo periodo. A presto, cari affezionatissimi.

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017): A gennaio avrete già la possibilità di vedere uno dei migliori film del prossimo anno. Il regista di “In Bruges” mette insieme un trio niente male (Frances McDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwell) per una grandiosa black comedy, con battute al fulmicotone e un’ambientazione che fa pensare vagamente ai libri di Lansdale. Non lo dico spesso, ma stavolta non posso farne a meno: è davvero imperdibile.

Il figlio della sposa (2001): Ma quanto è bello il cinema argentino? Non mi stancherò mai di ripeterlo. L’ultima volta che avevo visto questo gioiello di Juan Josè Campanella (regista del capolavoro premio Oscar”Il segreto dei suoi occhi”) mi trovavo in America Latina e mi guardavo i film in lingua originale per imparare la lingua. A distanza di tanti anni è ancora più piacevole, più tenero, un po’ malinconico forse, ma sempre bello, bello, bello. Vi presto il dvd oppure lo trovate su Netflix. Guardatelo.

Loving Vincent (2017): Interamente dipinto a mano da un centinaio di artisti addestrati a dipingere nello stile di Van Gogh: il film sarebbe stato ugualmente interessante senza la meraviglia visiva che ci offre? Probabilmente no, ma anche grazie alla forza delle immagini regala un’ora e mezza di eccellente intrattenimento. Una bella indagine intorno alla morte del pittore olandese, da vedere.

Il Re Leone (1994): Altro film d’animazione, ma di tutt’altro genere. Vi devo confessare una cosa: non l’avevo mai visto! Eh lo so, ma nel 1994 quando uscì ero appena entrato nella fase “ho 13 anni e non guardo più film per bambini”. Sarebbe stato molto meglio vederlo allora, perché adesso, pur dovendo ammettere che si tratta di un bel film, non l’ho potuto apprezzare come avrei dovuto: per me il Re Leone sarà sempre Gabriel Omar Batistuta, non posso farci niente.

Coco (2017): E niente, la Pixar ha fatto un altro miracolo cinematografico. Esce al cinema tra tre giorni e, qualunque sia la vostra età, vi dico che dovreste proprio andarlo a vederlo. La musica è protagonista, così come l’importanza della famiglia, della memoria, del ricordo. Messico e nuvole, la faccia triste dell’America. Stupendo.

Love Actually (2003): Mi potete citare “Una poltrona per due” o “Mamma ho perso l’aereo” o quello che vi pare, sono tutti film bellissimi. Ma dal 2003 per me esiste un solo film di Natale: “Love Actually”. Non so se si può definire un “guilty pleasure”, ma io sto proprio in fissa con questo film di Richard Curtis e lo devo vedere ogni anno, obbligatorio. Cast pazzesco, scene cult a non finire (su tutte il balletto di Hugh Grant e la dichiarazione d’amore a Keira Knightley), risate e un po’ di sane emozioni. Mamma mia quant’è bello.

Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017): Il Natale va passato con le persone che ami, motivo per cui sono andato al cinema a rivedere Star Wars. Confermo tutto ciò che ho già scritto a proposito: il passato deve essere messo da parte, perché qui si comincia a menare duro. Episodio cupo, nonostante le gag, con Rey e Kylo Ren protagonisti assoluti, complementari, veri traini spirituali del destino della saga. Quel finale poi…

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