
Quando si pensa a Nick Hornby la mente va automaticamente a libri come “Febbre a 90°”, “Alta Fedeltà” o “About a Boy”, tutte opere realizzate negli anni Novanta. Purtroppo quella che probabilmente è la sua migliore opera degli ultimi dieci (e forse quindici) anni non ha avuto la stessa fortuna dei romanzi già citati: sto parlando di “Tutta un’altra musica” (“Juliet, Naked” in originale), altro splendido racconto di amore e rock, che viene riproposto adesso in una pellicola di Jesse Peretz con la speranza di restituire al libro di Hornby il successo che merita.
“Juliet, Naked” sembra non essere niente più che una classica commedia romantica e infatti non lo sarebbe se non avesse dalla sua una meravigliosa protagonista come Rose Byrne (magnifica) e il sempre perfetto Ethan Hawke nella parte di Tucker Crowe. Peretz è bravo nel trasporre nel film i classici adorabili perdenti tipici dei romanzi di Hornby, la cui collezione di adulti rimasti bambini si arricchisce in questo caso di due elementi, il fan e la star: l’uno troppo preso dall’idolatria per non comprendere pienamente che dietro il mito c’è una persona reale, con le sue delusioni e la sua amarezza, l’altro troppo scombinato per affrontare i suoi demoni e riprendersi la sua vita. Tra di loro c’è Annie che, come quasi tutte le donne create dalla penna di Hornby, è lì a rappresentare la maturità, il bisogno di una vita reale e non soltanto immaginata, dove la realtà ha la meglio sulle fantasie e le strambe (e talvolta superficiali) congetture dei personaggi maschili. Una buona commedia accompagnata da una bella colonna sonora: poteva ambire ad essere qualcosa di più? Sicuramente, ma vale decisamente la pena di una visione.
