
Buon anno nuovo cari cinefili e care cinefile. Come ho già detto sulla pagina Facebook, ho chiuso il 2020 con 211 film visti (qui la galleria completa con tanto di valutazione ad ogni film). Tra grandi film nuovi e visioni dal passato che mi hanno letteralmente estasiato. Tra i film che non avevo mai visto prima del 2020 e che mi hanno fatto innamorare follemente posso citare “Paris, Texas” e “La Morte Scorre sul Fiume”, due capolavori ai quali ancora torno spesso con la mente (e che mi pento di non aver visto prima). Così come ho finito l’anno con due film che non avevo mai visto (i famosi recuperi in vista della Top 20), allo stesso modo ho cominciato il 2021 con film che non vedevo da anni e che avevo voglia di ritrovare. Buon anno nuovo e speriamo di poter tornare presto al cinema!
Il Re di Staten Island (2020): Judd Apatow è un autore che mi piace molto e che raramente (mai?) mi ha deluso. Il suo ultimo lavoro, scritto insieme a Pete Davidson (che è anche il protagonista), prende spunto dalla vita dello stesso Davidson in un film a grandi tratti autobiografico, in cui troviamo questo ragazzo che non ha ancora superato la morte del padre e che non riesce a trovare stimoli e motivazioni dalla vita. Sua madre è Marisa Tomei e solo questo varrebbe la visione, ma parliamo di un film divertente, ironico, mai retorico, che trova la sua forza in un attore/autore che sa quello che sta raccontando e lo fa con una bravura paurosa (tra l’altro Davidson è il più giovane comico mai entrato a far parte della banda del Saturday Night Live). C’è pure Steve Buscemi che fa il pompiere. Film bellissimo.
Matthias & Maxime (2019): Da Xavier Dolan ormai ci si aspetta solo grandissimi film e sarà anche per questo che di Matthiaes e Maxime tra qualche settimana resterà probabilmente solo un vago ricordo. Il film non è male, per carità, ha delle belle intuizioni di regia ovviamente (che bella la scena della festa, con gli amici che levano i panni da sotto la pioggia mentre sullo sfondo…), il problema è che la storia di questi due amici alle prese con mille dubbi sulla loro sessualità e sulla loro attrazione reciproca sarebbe anche molto carina se non si prendesse così maledettamente sul serio ogni istante. C’è Matthias (o Maxime, non ricordo chi dei due) che in ogni santa inquadratura ha un muso lungo che, mamma mia, lo abbiamo capito che stai passando un brutto periodo ma ogni tanto fattela ‘na risata. Alla fine è un buon film, insomma, è girato benissimo e ci sono delle belle sequenze, ma forse sono proprio i personaggi a non essere del tutto convincenti.
A Girl Walks Home Alone at Night (2014): Adoro questo film. Ana Lily Amirpour ha realizzato una sorta di western urbano che ha come protagonista una vampira in skateboard e un ragazzo dalla famiglia complicata. Due solitudini che si incontrano in un bianco e nero meraviglioso, con un finale che più springsteeniano non si può. Inoltre c’è una scena stupenda con “Death” dei White Lies che gira su vinile e niente, alla terza visione in sei anni confermo che si tratta di un film strepitoso. Vedetevelo, è su Prime.
Toro Scatenato (1980): Il mio primo film del 2021 volevo che fosse qualcosa di speciale, qualcosa di gigantesco, di grandioso, di cinema puro. In questi casi uno dei primi nomi che ti vengono in mente è quello di Martin Scorsese: era da molto tempo che volevo rivedere questo film, che avevo visto solo una volta ai tempi dell’università. La storia del pugile Jake LaMotta nelle mani di Scorsese diventa uno dei più grandi film di quel decennio appena cominciato. Basterebbe solo la sequenza d’apertura per consegnarlo alla storia del cinema: bianco e nero, un ring, Robert De Niro che si muove al rallentatore, la Cavalleria Rusticana di Mascagni in sottofondo. E pensare che ai tempi Scorsese veniva dal flop (inspiegabile) di “New York, New York” e da un periodo di grave depressione e dipendenza da droghe (tanto che alcune scene di questo film furono girate da suo padre). Quello che secondo il regista sarebbe dovuto essere l’ultimo film della sua carriera, si è trasformato in uno dei suoi più grandi capolavori (non a caso è stato scelto come film della vita per il progetto Film People). La carriera di Scorsese è andata avanti e noi non potremmo esserne più felici.
Karate Kid II (1986): Prima di lanciarmi totalmente nella terza stagione di “Cobra Kai” ho deciso di rivedere il sequel del mitico film del 1984 per rinfrescarmi la memoria, visto che non ricordavo praticamente nulla della sortita di Miyagi e Daniel a Okinawa. Ritrovare il Maestro Miyagi è sempre come trovare un vecchio amico che sa sempre come dirti la cosa giusta. Il film ovviamente non è all’altezza del primo e, anzi, a tratti sembra davvero un po’ campato per aria, ma è tutto talmente anni 80 che è impossibile non volergli bene: “Non mettere passioni davanti ai tuoi principi perché anche se tu vinci, tu perdi”. Parola di Miyagi.
SERIE TV: La terza stagione di Cobra Kai parte molto debolmente (i flashback sul passato di Creese sono di una bruttezza rara) ma si riprende nella seconda metà, confermandosi una delle cose più appassionanti presenti nel panorama televisivo degli ultimi anni. In alcuni momenti delle ultime puntate ho avuto più di un brivido, principalmente perché l’operazione nostalgia funziona alla grande, in secundis perché la trama teen, dalla mega rissa finale della scorsa stagione, è totalmente decollata e mi ha fomentato. Non è una serie girata in maniera impeccabile e ha molti difetti visibili, sia in termini di scrittura che prettamente tecnici, ma gode di un protagonista meraviglioso (William Zabka è fantastico), di un background cinematografico assolutamente di culto e di tanto, tantissimo cuore. Quando esce la quarta stagione? Per il resto sto come sempre agganciato a West Wing, dove sono arrivato alla seconda metà della sesta stagione che si sta rivelando di una bellezza clamorosa: dopo tanti anni andavano cambiate un po’ le carte in tavola e la serie in questa stagione riesce a toglierci alcune certezze pur mantenendo intatto il coinvolgimento. Ancora una stagione e poco più e poi potrò finalmente archiviare una delle serie tv più belle di tutti i tempi.

Mi piace il tuo stile perché ci offri sempre un saporito mix di vecchio e nuovo. Mi hai incuriosito molto con A Girl walks home alone at night, forse perché hai usato la parola magica “western” 🙂 Ultimamente Prime mi sta offrendo moltissime belle sorprese devo dire.
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Grazie come sempre. Nel film c’è anche una colonna sonora che omaggia alla grande Morricone, quindi penso proprio che ti potrebbe piacere 🙂
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buon 2021^^
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Grazie, anche a te! 🙂
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“Toro scatenato” a mio parere impeccabile come regia e con un De Niro che, in formissima o panzone, è davvero insuperabile nell’essere tutt’uno con il personaggio, fa paura. Devo dire però che LaMotta è anche il punto più basso di quella sgradevolezza molto maschile, violenta, italoamericana, che spesso ha portato sullo schermo, e quindi mi risulta difficile amare la storia invece che l’attore o la maestria tecnica. Infatti credo di averlo visto solo una volta per intero, pur avendone rivisto un sacco di pezzetti memorabili nel tempo. (Sugli altri film confesso totale ignoranza se non per i titoli)
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Sono d’accordo, il suo è un personaggio assolutamente negativo, ma facendo una fine non proprio positiva il film aiuta a condannarlo. De Niro qui è odioso quanto bravo, è una delle interpretazioni più belle che abbia mai visto.
“Il Re di Staten Island” lo devi vedere, mi è piaciuto un sacco!
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