Recensione “Il mistero della pietra magica” (2009)

Robert Rodriguez è una delle personalità più eclettiche del panorama cinematografico statunitense: regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore e talvolta anche musicista dei suoi film. Anche stavolta, messi da parte gli zombi di “Planet Terror”, il tuttofare Rodriguez ha realizzato una pellicola per famiglie dove ha messo la sua firma praticamente su tutto. Il regista americano torna a raccontare storie di ragazzi immersi in avventure fantastiche, già affrontate in passato con “Spy Kids”, ora però riproposte con meno azione e più fantasia.

Una serie di episodi incentrati sugli abitanti di una particolare cittadina statunitense, dove vivono soltanto gli impiegati della Black Box, la fabbrica dell’avido James Spader, con le rispettive famiglie. Al centro di tutto, una pietra magica trovata alla fine dell’arcobaleno, una pietra capace di realizzare ogni desiderio. L’oggetto magico finisce nelle mani di tutti i personaggi del film, scatenando calamità e disastri di ogni tipo: orecchie enormi, gigantismo, fossati con coccodrilli e serpenti a sonagli, pterodattili e addirittura un mostro di muco nasale. Saranno i ragazzini della città a risolvere i guai, vivendo la più grande avventura della loro vita.

Il film di Rodriguez è indirizzato ad un target di adolescenti e di under 14, e in quest’ottica si può dire che la pellicola funzioni: certo, non stiamo parlando de “I Goonies”, ma ad ogni modo ci si diverte, ci sono alcune trovate spassose e la scusa di portare al cinema i vostri figli potrebbe essere un buon pretesto per passare un pomeriggio spensierato, con un bel messaggio di fondo: a volte i desideri si realizzano, fate in modo che ne valga la pena…

pubblicato su Superga CineMagazine

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