Il film di apertura del Festival, una mossa intelligente per lanciare questa quinta edizione un po’ carente di divi (ma a nostro avviso non è assolutamente un punto debole). Per l’apertura dunque si punta tutto sulla bellezza di Keira Knightley ed Eva Mendes, splendide protagoniste di questo dramma sull’infedeltà, che ha però riscosso pareri contrastanti tra gli addetti ai lavori: chi parla di “Closer” o addirittura di “Eyes Wide Shut” costringe il film della Tadjedin a paragoni imbarazzanti, che non può ovviamente reggere. Ma chi invece riesce a farsi incuriosire dalla doppia vicenda del film, riuscirà a cogliere la poesia dei piccoli dettagli, che siano sguardi nascosti o i movimenti insicuri di una mano.
Joanna e Michael sono una coppia giovane e felice. Durante un ricevimento di lavoro Joanna però coglie una fastidiosa complicità tra suo marito e la sua bellissima collega Laura. Joanna comincia a dubitare di suo marito, anche perchè in procinto di partire per un viaggio di lavoro con i suoi colleghi, tra cui ovviamente Laura. Mentre Michael è fuori, alle prese con la tentazione di una notte con Laura, Joanna si ritrova in giro per la città con Alex, un suo vecchio amore parigino, di passaggio a New York per un giorno. I due coniugi dovranno confrontarsi con i propri desideri, e con i timori dell’infedeltà (che sia fisica o psicologica).
Massy Tadjedin racconta delicatamente gli incroci pericolosi di quattro vite, e mette una coppia all’apparenza perfetta di fronte al fascino del desiderio. In una notte sola si scontrano seduzione e fedeltà, paura e desiderio. Il film funziona ad intermittenza, ma alla lunga soddisfa, grazie ad un finale capace di parlare con gli occhi, mai didascalico, mai banale. Di certo non vincerà il Festival, ma come inizio non c’è male.
pubblicato su Livecity