Capitolo 128

Una settimana triste per il cinema: ci hanno lasciato tre grandi uomini che, per quanto mi riguarda, hanno accompagnato dall’infanzia la mia vita da cinefilo. Leslie Nielsen, uno degli attori che mi hanno fatto più ridere tra parodie e pallottole spuntate; Irvin Kershner, che ha permesso all’Impero di Lucas di colpire ancora, e ancora meglio; Mario Monicelli, il papà di quel tipo di cinema che ho sempre amato tanto, straordinario per la sua capacità di scatenare in noi una lacrima e un sorriso, allo stesso tempo. Questo capitolo della rubrica è dedicato a loro tre, con profonda gratitudine.

Incontrerai l’Uomo dei Tuoi Sogni (2010): Fare un film all’anno per Woody Allen (ma per chiunque) è rischioso, perché è scientificamente impossibile riuscire ogni anno a girare un gran bel film. Se il precedente era straordinariamente ispirato, a questo mancano grandi idee e spunti geniali. Il film scorre, è pur sempre Woody Allen, ma proprio per questo ci si aspetta sempre qualcosa in più rispetto all’ordinario. Alti (pochi) e bassi per questo film, andrà meglio con il prossimo: non vedo l’ora di vedere Parigi con gli occhi di Woody…

L’Ultimo Esorcismo (2010): Pensavo fosse l’ennesima boiata horror americana, invece è davvero un bellissimo film. Un mockumentary, come The Blair Witch Project, come Rec: che sia questo il genere ideale per raccontare la paura? La semplicità è la vera ricetta dell’horror, senza gli effetti sonori sparati a mille per far saltare in aria lo spettatore, senza effetti digitali a rendere poco credibile ciò che vediamo: soltanto atmosfera, suspense, e belle idee. Ottimo lavoro.

Cyrus (2010): I fratelli Duplass (quelli di Baghead, per chi ha avuto la fortuna di vederlo al Festival di Roma 2008) finalmente distribuiti in Italia, che bella notizia. Film decisamente divertente e piacevole, con attori in palla (John C. Reilly, Marisa Tomei) e una serie di situazioni dal grande potenziale esplosivo. John C. Reilly che balla e sbraita sulle note degli Human League potrebbe valere da solo il prezzo del biglietto, ma è tutto il film nel suo complesso a meritarsi una bella serata al cinema.

Dopo Mezzanotte (2002): Su Mymovies il film di Ferrario viene definito il “clone povero di Jules et Jim” e che bisogna fare “attenzione a dedicare siffatte opere a Buster Keaton, è vero che i morti non possono risorgere, ma rivoltarsi nella tomba, sì”. In realtà il film non è così male: è vero che si regge su basi poco solide e alcune scene non si reggono molto in piedi, ma va visto forse come un omaggio tiepido e soffuso al cinema del passato: se si entra nel meccanismo può risultare anche piacevole. Non è un filmone, ma neanche da buttare via, dai.


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Comments

2 risposte a “Capitolo 128”

  1. Avatar perso.giadisuo

    Questa volta Woody ha fatto proprio cilecca..

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  2. Avatar Ale55andra

    Questi li ho visti tutti tranne "Dopo mezzanotte". Si concorda sostanzialmente su Woody e Cyrus, un pò meno su L'ultimo esorcismo che finisce veramente a merda…

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