Recensione “13 assassini” (2010)

Remake omonimo di un classico del 1963 firmato da Eiichi Kudo, il film di Miike ripropone al cinema uno di quei “cappa e spada” che sembrano uscir fuori dagli anni 60 più che dagli anni 2000 (senza dunque la fotografia impeccabile e poetica dei colleghi coreani e cinesi, e senza i voli oltre la gravità dei suoi protagonisti). “13 Assassini” è una storia di uomini, di spade, di lotta contro il male, come in quei vecchi film, in cui si fa il tifo per i “buoni” senza riserve. Miike non ha a disposizione un Toshiro Mifune nel cast, ma i suoi tredici samurai (anzi, sono 12+1, per la precisione) funzionano, così come le trovate registiche e scenografiche della bellissima sequenza finale.

1844. Nel Giappone feudale l’ascesa al potere del sadico e sanguinario Naritsugu, fratello dello Shogun, mette a repentaglio la pace del popolo, piegato dai continui ed atroci eccessi del nobile. Per questo motivo viene segretamente riunito un piccolo gruppo di samurai con la missione di assassinare il crudele nemico. Il gruppo di 13 uomini si ritrova così ad organizzare una trappola senza precedenti in un piccolo villaggio, preparandosi ad affrontare i 200 uomini di Naritsugu con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultima missione della loro vita.

Esplosioni, pioggia di frecce, tori infuocati e imbestialiti per le piccole strade del villaggio, trappole e trabocchetti: l’ultima parte del film è un incredibile caleidoscopio di azione e strategia, onore e voglia di vincere. Una lotta impossibile e non equilibrata, che esalta le splendide soluzioni di Miike, pienamente a suo agio nelle scene d’azione, molto di più rispetto alla prima parte del film, dove i dialoghi e la formazione del gruppo di samurai probabilmente avrebbe necessitato di qualche taglio. In concorso all’ultimo Festival di Venezia, “13 Assassini” arriva in sala distribuito da Bim: una buona occasione per osservare uno degli autori più prolifici del cinema giapponese contemporaneo alle prese con un classico film di genere della cinematografia orientale.

pubblicato su Livecity

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