Recensione “American Hustle” (2013)

Il cinema americano ha un nuovo classico: il nuovo film di David O. Russell ha tutte le carte in regola per entrare nel novero delle pellicole di culto. Drammatico e al tempo stesso scanzonato e sopra le righe, ha il respiro dei grandi film degli anni 80 e 90 (seppur ambientato nei 70), tra vaghi echi di “Donnie Brasco” e con un debito al cinema di Scorsese, anche se qui non si tratta comunque di un gangster-movie. L’intero cast fa a gara di bravura, da Christian Bale a Bradley Cooper, da Jennifer Lawrence a Amy Adams, fino a Jeremy Renner: non ce la sentiamo di eleggere un vincitore. Al contrario possiamo però affermare che il direttore di questa formidabile orchestra, quel Russell che si è beccato due nomination consecutive agli Oscar come miglior regista (per “The Fighter” e “Il lato positivo”), ha tutte le carte in regola per centrare la terza candidatura di seguito.

Ispirato a fatti realmente accaduti, è la storia del truffatore finanziario Irving Rosenfeld. Lui e Sidney, la sua amante, saranno costretti a lavorare con l’ambizioso agente dell’FBI Richie DiMaso, all’interno di un’operazione volta a smascherare la corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti e in altre organizzazioni governative. Più l’operazione va avanti, più sono grossi i nomi che vengono man mano coinvolti all’interno: Irving, ormai amico intimo del sindaco Carmine Polito (uno degli indagati), dovrà capire come fare a salvare se stesso, Sidney e lo stesso Carmine, prima che l’FBI e l’agente DiMaso gli rovinino definitivamente la vita.

L’unico neo è la lunghezza forse eccessiva (2 ore e 15 minuti), ma in fondo poco importa la durata quando il racconto è così avvincente, per non parlare della colonna sonora: in 135 minuti si passa da “Jeep’s Blues” di Duke Ellington a “It’s De-lovely” di Ella Fitzgerald, da “Goodbye yellow brick road” di Elton John a “The Jean Genie” di David Bowie, da “White Rabbit” dei Jefferson Airplane a “Live and let die” di Paul McCartney e così via. Un motivo in più per godersi una pellicola di grande spessore, in arrivo nelle sale italiane il prossimo 1° gennaio: il modo migliore per cominciare l’anno nuovo, sotto ogni punto di vista.

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