Twin Peaks 2017: La mucca è saltata sulla Luna (Episodio 5)

Il quinto è probabilmente l’episodio più incomprensibile di questa terza stagione. Per ora. Scopriamo alcune cose nuove, vengono introdotti altri personaggi ancora, ma di fatto non abbiamo idea di come possa svilupparsi il tutto. Da dove cominciare? Partiamo da Las Vegas: Dougie a quanto pare deve dei soldi a qualcuno (50mila dollari, probabilmente a causa della sua “passione” per il gioco d’azzardo) e sua moglie Naomi Watts gli raccomanda di chiamare i suoi creditori per consegnare i soldi ed essere finalmente lasciati in pace. Doug lavora in una società di assicurazioni e, tra caffè e parole importanti del suo passato (“Agente”, “fascicoli”) sembra stia vagamente riprendendo il senno, ma ci vorrà ancora un bel po’ a quanto pare. L’episodio si conclude con il nostro che resta affascinato dalla statua di un cowboy, al quale accarezza le scarpe. Intanto la chiave della stanza di Cooper al Great Northern di Twin Peaks, andata persa nella macchina di Jade (l’amante di Doug), viene trovata dalla escort e spedita per posta all’albergo: l’arrivo della chiave a Twin Peaks avverrà probabilmente in una delle prossime puntate e, statene certi, sarà un momento piuttosto emozionante.

South Dakota. Il Cooper malvagio è ancora in prigione ed i momenti più emozionanti dell’episodio sono legati a lui: davanti allo specchio afferma che Bob è ancora con lui (i due avevano “fatto amicizia” nella Loggia Nera, subito dopo la morte di Windom Earle). La sua telefonata sarà il momento WhatTheFuck della puntata: digita tantissimi numeri, fa impazzire gli schermi della prigione, nomina una persona (il signor Strawberry) che manda nel panico il direttore del carcere e, mentre il caos domina la scena, il Doppelganger afferma: “La mucca è saltata sulla Luna” (verso di una celebre filastrocca per bambini, “Hey Diddle Diddle”). Nel frattempo, a Buenos Aires (ultima residenza conosciuta di Philip Jeffreys, da quanto emerge in “Fuoco cammina con me”), un congegno elettronico, dopo essersi acceso, sparisce nel nulla (stesso congegno che avevamo visto spegnersi ad inizio puntata dopo l’intervento di una donna che vuole urgentemente vedere Doug morto).

A Twin Peaks intanto facciamo la conoscenza di Rebecca, o Becky (Amanda Seyfreid), che a quanto sembra è la figlia di Shelly. Becky sembra una ragazza dolce, ma frequenta uno sbandato e si fa di cocaina. Potrebbe essere la nuova Laura Palmer, chissà… Quant’è bella la scena del suo trip, in primissimo piano e capelli al vento? Al Double R ritroviamo Norma che consiglia e consola Shelly, mentre in altre due scene ambientate a Twin Peaks vediamo addirittura Nadine (che guarda il webshow del Dottor Jacoby, sempre più fuori di testa) e Mike, l’ex di Donna, che ora dirige una società. Altro momento assurdo nel finale: un ragazzo al Roadhouse consegna del denaro (probabilmente legato a qualche affare di droga) al poliziotto che prendeva in giro Andy e la Signora Ceppo nella quarta puntata. Subito dopo aggredisce una ragazza dentro il locale, insultandola e rivolgendole orribili minacce. Chi sarà mai? La sorpresa viene svelata sui titoli di coda: nei credits troviamo il nome di Richard Horne. Vista l’età possiamo azzardare che si tratti del figlio di Audrey, nato magari dopo quella notte d’amore sull’aereo di Billy Zane. Ne sapremo di più nelle prossime puntate.

Altre informazioni che abbiamo scovato in questa puntata sono le impronte digitali di Garland Briggs, ritrovate per la sedicesima volta in 25 anni su un luogo del delitto; un anello (regalato a Doug da sua moglie) finito nello stomaco del corpo senza testa della prima puntata. Che altro? Tammy, l’assistente di Gordon Cole, confronta le impronte di Dale Cooper con quelle del suo Doppelganger e dalla sua espressione potrebbe forse aver trovato qualcosa. Insomma, le vicende da seguire si svolgono in tre luoghi differenti: Las Vegas, dove Doug sembra dotato di superpoteri (dopo le slot, grazie ad una “luce verde” riesce a capire che un suo collega sta mentendo, usando per la prima volta delle parole che non aveva ascoltato in precedenza), mentre nel casinò si presentano dei proprietari piuttosto violenti (tra cui Jim Belushi, che vuole assolutamente ritrovare Mister Jackpot) che licenziano il direttore pensando che sia in combutta con il misterioso vincitore delle slot. South Dakota, dove il Cooper malvagio è rinchiuso nella prigione dello Stato (dove si sta dirigendo anche un’agente del Pentagono, mandata da Ernie Hudson di “Ghostbusters”, per seguire le impronte di Briggs) e dove la polizia cerca di capirne di più sull’omicidio del corpo senza testa. Il terzo luogo è ovviamente Twin Peaks, dove per il momento non accade quasi nulla, ma è nell’aria qualcosa di importante. Le domande sono plurime e le vicende, lentamente, stanno cominciando a legarsi: tra una settimana troveremo qualche risposta o avremo ancora più interrogativi? Sono propenso a pensare alla seconda.

twinpeaks3ep5

Vai alla recensione dell’episodio 6

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