L’ultimo capitolo risale a fine agosto, lo so: a volte succedono cose strane, come ad esempio il fatto di aver visto soltanto due film (2!!!) in tutto settembre e poi già cinque film ad ottobre. Vai a capire come possano succedere cose di questo genere. Io ritengo che gran parte della colpa si possa attribuire al fatto che i primi di settembre ho cominciato a vedere “Game of Thrones”, cosa che mi ha praticamente distolto da qualunque altro proposito cinematografico. Fortunatamente mi manca solo la settima stagione…
Affari di famiglia (1989): Non sarà il miglior film di Sidney Lumet, ma vedere Dustin Hoffman e Sean Connery recitare insieme è una goduria totale. Stranamente non avevo mai sentito parlare di questo film, contento di averlo recuperato. Bene ma non benissimo.
Dunkirk (2017): Girato benissimo, bello tutto, bravo Nolan e quello che volete, ma non è per niente il capolavoro di cui parlano tutti. Non so che è questo fanatismo di massa nei confronti di questo film, non lo capisco davvero, mi è piaciuta molto la struttura temporale, che ho trovato originale e appassionante ma per il resto non penso che tra un mese starò ancora a pensarci. Tranquilli, prima o poi verrò smascherato e scopriremo tutti che io di cinema non capisco niente. Speriamo più poi che prima…
A ghost story (2017): Nonostante i lunghi silenzi è un film che non cala mai di ritmo. Originale, emozionante, tenero, senza dubbio straordinario. Un film da ricordare, da amare, da tenere da parte tra i ricordi belli. Spero sinceramente che arrivi al cinema il prossimo anno. Ah, Casey Affleck sta diventando uno dei miei attori preferiti.
Blade Runner (1982): Cosa si può dire di Blade Runner che non sia già stato detto? Bellissimo rivederlo dopo molti anni, angosciante realizzare che tra due anni sarà il 2019, ovvero il presente in cui si svolge il film. Questo significa che abbiamo due anni di tempo per creare Roy Batty, diamoci da fare.
Blade Runner 2049 (2017): Visivamente è una delle cose più belle che abbia mai visto. Questo vorrei che fosse messo a verbale. La storia però l’ho trovata un po’ fredda, non sono riuscito ad emozionarmi come avrei voluto.
Scalciando e strillando (1995): Film d’esordio di Noah Baumbach. Il complimento migliore che gli si possa fare è che sembra un film di Linklater. Risate, tenera superficialità, la ricerca di un posto nel mondo: ci sono tutti gli elementi tipici dei suoi film. Piaciuto.
El Bar (2017): Alex De La Iglesia è un regista che va approfondito. Ha una carriera brillante alle spalle, qualche anno fa ha ottenuto un premio prestigioso a Venezia e ogni suo film ha decisamente il suo perché. Violenza fumettistica, risate a denti stretti e situazioni al limite del paradossale. Divertente e grottesco, scorre che è un piacere.
The Meyerowitz Stories (2017): Prima parlavo dell’esordio di Baumbach, ora invece parliamo del suo ultimo film, appena uscito su Netflix. Il cast parla da solo: Dustin Hoffman, Adam Sandler, Ben Stiller, Emma Thompson e molti altri volti noti. Che dire, è un film inizialmente ansiogeno (primi piani stretti, montaggio molto rapido), che ben immerge nell’atmosfera di questa famiglia incasinata, poi la messa in scena si rilassa un po’ e qualcosa forse si perde. Mi è piaciuto, ma da Baumbach mi aspetto sempre film di cui innamorarmi e con questo non è scoccata del tutto la scintilla.
Blade Runner 2049. Visivamente spettacolare, ma mi ha annoiata.
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