Recensione “Dark Night” (2016)

dark4

Quante volte siamo andati al cinema in vita nostra? Non posso neanche azzardare una risposta, mi verrebbe il mal di testa. Pensate con quanti estranei abbiamo condiviso la sala cinematografica, le emozioni di un film, per poi, subito dopo i titoli di coda, tornare alla nostra quotidianità. Non per tutti è stato però così: nella notte tra il 19 e il 20 luglio del 2012, nella cittadina di Aurora (Colorado), dodici spettatori sono rimasti uccisi durante una sparatoria avvenuta proprio all’interno della sala cinematografica, a pochi minuti dall’inizio de “Il cavaliere Oscuro – Il ritorno” (“Dark Knight Rises” in originale, da qui il gioco di parole che dà il titolo al film).

Il regista e sceneggiatore Tim Sutton, prendendo largamente ispirazione dal capostipite del genere (“Elephant” di Gus Van Sant), racconta a modo suo le ore antecedenti alla strage, raccontando la più o meno banale quotidianità di alcuni degli spettatori di quella fatidica proiezione. Il suo film è composto da frammenti, a tratti anche molto poetici, in  cui i personaggi sono svelati lentamente, quasi casualmente. I protagonisti di “Dark Night” sono ragazzi emarginati, individui disperati, veterani di guerra, giovani donne ossessionate dall’apparenza e molti altri: sembrano tutte persone deluse dalla vita, emotivamente o finanziariamente a disagio.

Alienazione e senso di vuoto sono sicuramente alcuni dei temi principali di questo film, che evidenzia ancora una volta il complicato rapporto tra gli Stati Uniti e le armi da fuoco, specialmente tra i giovani. L’occhio di Sutton sembra quasi documentaristico, il suo racconto procede come una valanga che lentamente trascina con sé tutto ciò che incontra, mostrandoci la squallida realtà di un purgatorio suburbano sull’orlo della follia. Un collage di sequenze apparentemente senza connessione accompagna lo spettatore nell’abisso, nella violenza imminente, creando, minuto dopo minuto, un forte senso di angoscia, di agitazione e, per certi versi, di malessere. Ogni scena suggerisce una costante sensazione di pericolo, ci costringe a restare sul chi vive per quasi tutti i suoi 85 minuti, senza mostrare mai tra l’altro la tragica sparatoria di quella notte. Si tratta di un cinema differente, a tratti imperniato di lirismo, senza dubbio potente, crudo e decisamente agghiacciante.

locandina DARK NIGHT

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.