Recensione “Love” – Stagione 3 (2018)

Love Season 3 trailer (screen grab) CR: Netflix

Gus e Mickey sono tornati per l’ultima volta. Lo show firmato da Judd Apatow si conclude alla terza stagione, dopo 34 episodi dedicati alla storia d’amore tra due giovani adulti, alle prese con alti e bassi, con tutte le fasi che caratterizzano la vita di coppia. Non racconta niente di straordinario Apatow, ma la sua serie è così fresca, credibile, genuina, che si finisce con l’amarla, nonostante i difetti.

La prima stagione raccontava l’incontro e il lento ma costante avvicinamento tra i due protagonisti, la seconda stagione invece era incentrata sull’evoluzione, tormentata, della loro relazione. Nella terza stagione Gus e Mickey affrontano con maturità una nuova fase della loro vita e così fanno anche i loro amici: sono dodici puntate in cui i nostri dovranno affrontare problemi sul lavoro, un’orribile gita fuori porta, piccoli e grandi momenti di crisi, il ritorno di un’ex invadente e soprattutto la pittoresca famiglia di Gus. Il finale (no spoiler) mette insieme tutti gli amici su una splendida spiaggia, tra decisioni importanti e la condivisione di un momento indimenticabile.

La terza stagione probabilmente non è la migliore, nonostante si trovino momenti di disarmante bellezza: l’undicesimo episodio, senza dubbio, resta il picco più alto di queste nuove puntate, oltre a contenere uno dei momenti più commoventi dell’intera serie. Facile da consumare, nonostante alcuni sprazzi di cinismo, “Love” è la classica commedia romantica portata su piccolo schermo, in cui due amanti improbabili riescono a trovare la chiave per funzionare come coppia. Los Angeles fa da sfondo, con il suo edonismo e la sua follia, sia alle vicende centrali che a quelle di contorno: il wrestling notturno, le trasmissioni radiofoniche a sfondo sessuale, il set della serie immaginaria “Witchita” e tanti piccoli e grandi elementi capaci di realizzare un mosaico fresco e totalmente godibile.

Non si tratta di uno show che resterà nella storia della serialità televisiva ma a modo loro Gus e Mickey qualcosa ce l’hanno insegnata e ci mancherà non seguire più le loro avventure, specialmente per chi è in quella fase della vita in cui si cerca di capire a quali persone dedicare davvero il proprio tempo, a come far funzionare una relazione, insomma, in quel periodo di transizione in cui si comincia ad essere adulti e dove bisogna necessariamente imporsi delle scelte. “Love” qualche suggerimento ce lo dà, tra un sorriso e qualche piccolo momento di riflessione.

LOVE

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