
Ecco cosa succede quando vedi un B-movie girato da un regista famoso con un cast di volti celebri: ti diverti un sacco. Ancor di più se il regista è Jim Jarmusch e i volti sono quelli di Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Steve Buscemi, Danny Glover, Iggy Pop, Tom Waits.
Il film si basa su una storia piuttosto debole – gli zombi attaccano un piccolo paese di provincia dove si conoscono tutti – ma funziona grazie alla verve degli attori, alla loro voglia di divertirsi e al piacere di vedere un regista valido come il buon vecchio Jim fare esattamente qualunque cosa passi per la sua testa: farsi insultare da Bill Murray, far dire agli attori di aver letto il copione e sapere quindi cosa succederà, oltre che mettere all’improvviso un disco volante in barba a qualunque senso narrativo, a qualunque sospensione dell’incredulità. Ma in fondo è proprio questo il bello, se preso con la sua stessa ironia: lasciarsi andare ad un’ora e quaranta di intrattenimento, di ironia, di citazioni cinematografiche (Adam Driver ha un portachiavi di Star Wars) e di sottilissima critica alla società contemporanea, ricorrente in ogni buon film sui morti viventi, in particolare nella scena in cui alcuni zombie, con il cellulare in mano, cercano una connessione wifi.
Una canzone di Sturgill Simpson (autore country contemporaneo), scritta appositamente per il film, è il tema portante della pellicola, come sottolineato dallo stesso Adam Driver in una delle tante scene meta-cinematografiche. Cosa altro si può cercare in un film dove ci si può permettere di far fare lo zombi a una leggenda come Iggy Pop? Niente. Andate al cinema a divertirvi e, mi raccomando, “Kill the head!”.

Oh, meno male leggo una recensione positiva di questo film, che stavo cominciando a preoccuparmi! Io mi ci voglio divertire, quindi dovrei essere a posto!
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Secondo me sei a postissimo! Fammi sapere! 🙂
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