Capitolo 299

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Rispetto al capitolo scorso siamo passati da 32 a 14 gradi, Dzeko è rimasto alla Roma e mi sono ritrovato sotto una bomba d’acqua dopo aver visto un polar all’Ambasciata di Francia. Siamo davvero ad un passo dal capitolo 300 di “Una Vita da Cinefilo”, che mi piacerebbe far uscire a ottobre il giorno del mio compleanno (il 16), che però sarà anche il primo giorno della Festa del Cinema di Roma, alla quale tuttavia non sono ancora sicuro di partecipare. Insomma, il 300 si avvicina e sono avvolto nell’incertezza, non so neanche cosa mangerò stasera a cena. Nel frattempo andiamo a vedere cosa ho guardato negli ultimi tempi, unica certezza di questi giorni freddi e nebulosi.

Willow (1988): Cult anni 80 firmato da Ron Howard su soggetto di George Lucas. Un fantasy bellissimo pieno di nani, streghe, fattucchiere, folletti e bambini da massacrare, oltre a un Val Kilmer canaglia e combattente. Uno di quei film da vedere da bambini (o almeno da ragazzini) e rivedere in videocassetta in loop nelle notti buie e tempestose, che poi è il motivo per cui è stato scelto come film del cuore da uno dei partecipanti al progetto Film People. Bellissimo, lo avevo praticamente dimenticato.

Moneyball (2011): La serie “West Wing”, di cui parlerò dopo, mi ha fatto venire voglia di vedere e rivedere un po’ tutta la filmografia di Aaron Sorkin, come sceneggiatore e come regista. Avevo già visto “Moneyball” pochi anni fa ma rivederlo mi ha fatto molto piacere, soprattutto in questo periodo di calciomercato e di squadre da rifondare (…). Certo, se capissi un po’ meglio le sfumature dei ruoli nel baseball sono certo che lo avrei apprezzato ancora di più, ma si tratta comunque di un film davvero bello, con Brad Pitt e Jonah Hill bravissimi. Candidato a 6 Oscar, in Italia è passato sotto traccia anche a causa del nostro scarso interesse nei confronti del baseball. Tratto da una storia vera.

Molly’s Game (2017): Ancora Sorkin, stavolta per la prima volta nei panni del regista (tra l’altro domani esce in sala “Il processo ai Chicago 7”, il suo secondo film dietro la macchina da presa, che gli addetti danno già come favorito ai prossimi Oscar). Anche questo è tratto da una storia vera ed è la storia della Molly del titolo (Jessica Chastain), organizzatrice di un giro di poker per vip e milionari. Il film come al solito è scritto molto bene, mi è piaciuto anche se l’argomento della storia non era particolarmente appassionante, ma è qui che si vede la mano di uno sceneggiatore bravo e di un regista all’altezza: quando le due cose coincidono, ancora meglio.

Roubaix Une Lumiere (2019): Finalmente si torna alle proiezioni stampa, ancora più bello tornarci nella splendida cornice dell’Ambasciata di Francia. Si tratta di un bel poliziesco nella grigia provincia francese, con Lea Seydoux in versione sfasciona, sospettata di omicidio. Un film intimo, in cui al centro della scena ci sono i sentimenti dei protagonisti, raccontati però in maniera elegante, umana e spesso generati da persone insicure e tormentate. Insomma c’è tutto ciò che potete sperare di trovare in un poliziesco francese d’autore, che poi è probabilmente l’esatto contrario di ciò che invece incontriamo in un film hollywoodiano. Esce in sala i primi d’ottobre, vale la pena. Nota a margine: all’uscita del film mi sono trovato sotto la bomba d’acqua, tutta quella pioggia e quei sampietrini bagnati dopo un poliziesco di questo genere mi han fatto letteralmente sentir parte di un noir, anche se mi sono fracicato davvero tanto.

Monella (1998): Tinto Brass è venerato come un genio del cinema erotico, ma a dire la verità qui, a parte alcune inquadrature davvero belle, di geniale c’è davvero poco: Lola sta per sposarsi, ma muore dalla voglia di perdere la verginità prima del matrimonio, nonostante il suo futuro marito non voglia saperne. Il film percorre una serie di tentazioni mai però realizzate dalla succinta “monella” del titolo, tra dialoghi trash e attori della serie “il mio falegname con diecimila lire li faceva meglio”. Nel finale c’è lo stesso Brass in primo piano, sigaro in bocca, che ammicca al pubblico prima dei titoli di coda. Un obbrobrio che neanche nei filmini dei battesimi. Però, come dicevo prima, alcune inquadrature sono davvero belle esteticamente e salvano un film brutto dal tracollo più totale.

Anatomia di un omicidio (1959): Era davvero molto tempo che non mi capitava di fare il gesto dell’ombrello nei confronti del personaggio di un film, ma in questo caso, quando l’avvocato dell’accusa tira fuori da una testimone chiave la risposta che non si aspettava, mi è uscito proprio di cuore. Grande film di Otto Preminger (con uno dei migliori Jimmy Stewart di sempre), candidato a 7 Oscar, incentrato su un processo per omicidio analizzato in ogni sfaccettatura, anche la più cruda e immorale (soprattutto nell’America puritana dell’epoca, che osteggiò il film in ogni modo). Bellissimo, c’è pure una comparsata di Duke Ellington, anche perché la colonna sonora la firma lui.

SERIE TV: Sempre le solite tre dei capitoli scorsi, non ho grandi novità. Happy Days è in piena fase delirante, dopo il celebre salto dello squalo, e adesso che siamo alla sesta stagione, alterna momenti ancora molto carini a puntate davvero inguardabili. Però è sempre una gradevole compagnia durante l’ora di pranzo, quindi: Heeeey. L’ultima puntata di The Boys è stata davvero gagliarda, anche molto splatter, e devo dire che mi sta sorprendendo, nonostante trovi Hughie uno dei personaggi più irritanti della storia della tv. Curioso di vedere il nuovo episodio venerdì prossimo. Infine c’è ovviamente West Wing, dove sono giunto a metà della terza stagione e ormai è diventato il mio appuntamento fisso delle 19 e di mezzanotte: due puntate al giorno e passa la paura. In alcuni momenti è diventata un po’ ripetitiva (ci sono sempre questioni politiche da risolvere), ma i personaggi sono cresciuti ancora di più e il più delle volte la storia è quasi un pretesto per farci godere delle straordinarie sfumature di ogni personaggio, talmente intelligenti e simpatici che non sembrano veri (appunto). Su Prime c’è sempre Fargo che è là parcheggiato in attesa che io clicchi sul telecomando: succederà. Ci vediamo nel capitolo 300!

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4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Sam Simon ha detto:

    Sono mesi che dico di voler rivedere Willow, appena lo trovo in DVD / Bluray lo prendo senza pensarci due volte!

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  2. Madame Verdurin ha detto:

    Anatomia di un omicidio è davvero splendido! Capisco la tua incertezza, Cine-muffin si sta avvicinando velocissimamente all’articolo numero 100 (è ancora così piccino…) e non so decidere quale sarà! Ma una cosa è certa: ci vediamo qui per il tuo capitolo 300!

    Piace a 1 persona

    1. AlessioT ha detto:

      Non tarderà molto, promesso! Grazie 🙂

      "Mi piace"

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