Domenica 17 Ottobre 2021
Lo so, vi avevo lasciati venerdì dicendo che domenica avrei visto un film cinese, che avrei provato a prenotarmi per l’incontro con Tarantino e che avrei provato a beccare Johnny Depp (ve l’avevo detto? Non ricordo). Ho fatto i conti senza l’oste, poiché davo per scontato che sabato sera, durante i festeggiamenti per il mio quarantesimo compleanno, avrei passato una serata tranquilla, senza fare tardi, ritenendo addirittura probabile che riuscissi ad alzarmi per andare a vedere il film di Zhang Yimou. Invece sabato sera sono andato a dormire alle 4 del mattino non del tutto sobrio (eufemismo), domenica mattina è suonata una cosa che penso si chiami sveglia intorno alle 7.50 per tentare la mossa Kansas City per Tarantino e l’idea di alzarmi con il mal di testa da hangover per andare alla Festa del Cinema è crollata nel momento in cui ho realizzato che avrei potuto vedere il film cinese il giorno successivo, di pomeriggio. Dopo questa doverosa introduzione andiamo ad aprire questo racconto dalla Festa del Cinema con l’ennesima infernale esperienza con un girone infernale comunemente chiamato Boxol.
7.50. Suona la sveglia. Sto sognando i draghi, ma il riff di 1979 degli Smashing Pumpkins mi riporta alla realtà: la testa mi pulsa, ho dormito solo 3 ore e, senza neanche capire perfettamente dove mi trovo, prendo in mano il cellulare. Vado su Boxol, il tragicomico sito tramite il quale dalle 8 del mattino in poi gli accreditati alla Festa del Cinema possono prenotare gli eventi del “dopodomani”. Domenica mattina dunque è il giorno in cui saranno tutti in piedi alle 8 per tentare la sorte con Quentin Tarantino. Nei giorni precedenti il sito è andato più volte in palla per i troppi accessi, dunque mi collego in anticipo di dieci minuti per essere già dentro e infatti il sito si apre subito. Giro pagine a caso e poi torno subito alla home, non so cosa fare per dieci minuti e più, ho sonno da impazzire, ma non demordo. Alle 8.03 compare improvvisamente la voce tanto attesa: “Martedì 19”. Clicco immediatamente sopra e succede qualcosa di davvero notevole: un omino stilizzato, che cammina su una barra verde tipo Richard Ashcroft nel video di “Bittersweet Symphony”, mi dice che sono in coda e che ci sono 388 persone davanti a me. Neanche mezzo secondo e ho già quasi 400 persone davanti, tutti cloni di Marcell Jacobs a quanto pare. L’omino intanto continua lemme lemme a camminare con l’aria un po’ sprezzante di chi sa che ti sta facendo perdere tempo, ma tu sei romanista, quindi sei ottimista nato, pensi sempre che un miracolo sia dietro l’angolo e che la gioia prima o poi arrivi. E infatti non arriva. Dopo cinque minuti di attesa l’omino arriva la termine della barra e si apre il calendario degli eventi di martedì. Volo alle 19 e clicco su “Incontro con Quentin Tarantino”, ancora non c’è la scritta che dice “biglietti non disponibili” e per un attimo ci credo. Poi clicco ancora per prenotare ed ecco l’inevitabile messaggio in cui mi avvisa che ci sono problemi con la mia prenotazione. Ovviamente è già tutto andato. Sempre con il mal di testa, il sonno e l’incazzatura che sale faccio almeno in tempo a prenotarmi per la conferenza stampa di Quentin, sperando che non sopraggiungano invasioni di cavallette o altri cazzi (sì, parlo un ottimo francese) che facciano saltare la conferenza stampa: ad esempio due anni fa Bill Murray era ancora in pigiama in albergo invece di venire all’incontro con i giornalisti, si presentò solo a quello con il pubblico dove, due anni fa era possibile, avevo comunque trovato il modo per entrare e per stringergli la mano. Altri tempi.
Alle 8.10 faccio in tempo a disdire la prenotazione con il film di Zhang Yimou delle 11 e mi prenoto per la replica di lunedì pomeriggio alle 14.30 al Cinema Savoy. Questa è un’altra cosa che non mi piace di questa Festa del Cinema e vado immediatamente ad esporvela: in quindici anni di Festa del Cinema c’è sempre (credo sempre, forse lo scorso anno no?) una tensostruttura costruita appositamente davanti l’Auditorium che ospitava le repliche dei film. Potevi quindi recuperare tutti i film in orari magari più comodi senza allontanarsi dalla sede della Festa del Cinema, senza dover fare le corse in sale cinematografiche sparse per la città (i parcheggi me li trovi tu, Anto’?), continuando a respirare l’aria della Festa del Cinema. Erano luoghi magici, enormi, tendoni sotto il quale si scorgeva sempre qualche faccia amica che come te aveva perso questa o quella proiezione. Invece quest’anno no, o vai all’Auditorium o vai a piazza Fiume al cinema Savoy a recuperare le proiezioni perse. Emozionante.
Lunedì 18 Ottobre 2021
Per fortuna One Second di Zhang Yimou (già regista de “La foresta dei pugnali volanti” e “Hero”, tra gli altri) è davvero un film bellissimo, il primo grande film che vedo a questa Festa, per ora una delle peggiori di sempre, forse anche peggio di quelle di Muller con “La chiamano estate” di Paolo Franchi e “Marfa Girl”. Ma torniamo al film: sotto il regime di Mao, un uomo deve raggiungere un paesino per poter vedere il cinegiornale che apre un film di propaganda, poiché nelle immagini compare anche sua figlia, che il nostro non vede da molto tempo. Il protagonista, accompagnato in qualche modo da una piccola e tenerissima ladruncola, giunge sul luogo dove il rullo con il cinegiornale in questione arriva in condizioni pessime. Tutto il paese si adopera per pulire e sistemare la pellicola in tempo per la proiezione, sotto la direttiva di un proiezionista che è anche l’uomo più importante della città, perché colui che porta agli abitanti la magia del cinema. Ci sono suggestioni da “Nuovo Cinema Paradiso”, ma è un film che poi si sviluppa in diverse sottotrame tutte ugualmente bellissime: la piccola orfana che fa amicizia con il protagonista, la verità su di lui, addirittura il ruolo del proiezionista all’interno di questa piccola comunità immersa nel mezzo del deserto dei Gobi. Un film davvero di rara bellezza, cosparso di magia, di momenti di altissimo cinema e di un finale incantevole. Senza dubbio il mio colpo di fulmine di questa Festa del Cinema 2021 (almeno per il momento non riesco a immaginare un film migliore, a parte quello con Joaquin Phoenix che vedrò giovedì e che promette davvero bene, ma ne parleremo a tempo debito).
Oggi dunque non sono stato fisicamente all’Auditorium, anche se c’era l’incontro con Zerocalcare che mostrava i primi due episodi di Strappare lungo i bordi, la serie che tra neanche un mesetto vedremo su Netflix. Ho visto il trailer e mi è sembrato già un capolavoro, come quasi ogni cosa realizzata dal buon Michele. Con tutto il bene che gli voglio però, non mi sarei mai e poi mai alzato alle 7 per vedere due episodi di una serie che vedrò in tv tra poche settimane. L’incontro sarà stato senza dubbio divertente e piacevole, ma ovviamente prenotarsi per gli incontri è diventata pura follia, per questo motivo neanche vi sto a raccontare che non ho trovato posto per l’incontro con Cuaron di mercoledì. Peggior Festa di sempre, sì, non posso godermi davvero nulla. Il prossimo anno, se l’andazzo non cambierà, mi comprerò i biglietti come un qualunque spettatore, così evito di sperperare il mio tempo e i miei soldi per un accredito che non serve praticamente a nulla.
Domani ad ogni modo è il gran giorno di Quentin Tarantino e passerò tutto il pomeriggio a bighellonare all’Auditorium, vedrò il regista in conferenza stampa e proverò a seguire il red carpet per strappare qualche scatto. Domani è l’unico vero motivo per cui quest’anno sto seguendo la Festa e sarà comunque bello trovarmi un regista del suo calibro a pochi passi. Se poi riuscirò a entrare all’incontro, significa che lassù qualcuno mi ama. Quindi non entrerò.

Contenta che dopo la sbornia (pardon, “ebbrezza”) di compleanno tu abbia trovato almeno un bel film; anche a me piace molto Zang Yimou e questo nuovo film sembra bello. In bocca al lupo per Tarantino, e forza Roma! (e vieni a dire a un’interista che sei abituato alle delusioni della tua squadra? XD)
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