Oscar 2020: le scene più belle dei candidati a Miglior Film

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Ho finalmente visto tutti e nove i film candidati come Miglior Film ai prossimi Academy Awards. Si tratta di nove film senza dubbio bellissimi, alcuni stupendi, altri leggermente meno, ma una cosa è certa: ognuno di essi è una conchiglia che racchiude una o più perle al suo interno. In ognuno di essi c’è (almeno) una scena che ci ha dato grandi emozioni, sensazioni che porteremo con noi fino alla cerimonia del prossimo 9 febbraio, notte in cui si svolgerà la novantaduesima edizione degli Oscar. In seguito affronteremo l’annosa questione riguardante chi potrebbe vincere o chi vorremmo che vincesse (anche perché era da tempo che non vedevamo così tanti film meravigliosi candidati tutti insieme), nel frattempo andiamo a goderci una carrellata di scene selezionate e raccontate dal sottoscritto: una per ognuno dei nove film nominati come Best Picture. Ovviamente, per quanto riguarda i film che non avete ancora visto, è consigliabile saltare la lettura per evitare spoiler e rivelazioni importanti.

C’era una volta a… Hollywood
Il film di Quentin Tarantino, che insieme a “Storia di un matrimonio” è il mio preferito in assoluto di questa lista, neanche a dirlo ha una collezione di scene indimenticabili, selezionarne una è davvero complicato. Inevitabilmente quella che mi porto nel cuore è legata allo straordinario finale: gli adepti della “Famiglia” di Manson giungono a Rodeo Drive per assassinare Sharon Tate e i suoi invitati, una serie di eventi però cambia la Storia, portando invece gli aspiranti assassini a casa di Rick Dalton, dove avviene il finimondo. Cliff Booth e il suo cane fanno a pezzi la banda, la ciliegina sulla torta è lo stesso Dalton che imbraccia un lanciafiamme, oggetto di scena conservato dopo un suo vecchio film, e dà fuoco ad una componente della setta.
Fiammeggiante.

The Irishman
Come si fa a scegliere una sola scena in un film di Scorsese che dura tre ore e mezza? Ci sono moltissimi momenti che non posso dimenticare, ma quello che più di tutti si è insinuato sotto pelle è senza dubbio l’esecuzione di Jimmy Hoffa: Frank lo va a prendere in macchina, dove comincia una discussione sul trasporto di un pesce, dopo questo momento di leggerezza vediamo l’alleato più fedele che, costretto dagli “eventi”, uccide Jimmy, gelandoci il sangue.
Agghiacciante.

Joker
Un grandissimo film, diventato nel giro di poche settimane un grande fenomeno mediatico. Anche qui sono tante le scene memorabili, ma quella che mi è rimasta più impressa è sicuramente la scena in metropolitana, vero e proprio turning point di tutta la vicenda. Arthur, dopo esser stato licenziato, si siede in un vagone della metro e, a causa della sua risata incontrollata, viene molestato e aggredito da tre damerini di Wall Street. Arthur però ha con sé la pistola e uccide i tre uomini, precipitando nell’abisso di una follia dalla quale non potrà più tornare indietro.
Inquietante.

Piccole Donne
Greta Gerwig, con il suo stile, adatta il classico di Louisa May Alcott e ci regala un film bellissimo. C’è un momento in particolare in cui ho visto proprio Greta Gerwig sulla scena ed è stato nel primo incontro tra Jo e Laurie. Stanno tutti ballando e Laurie invita Jo a fare altrettanto, ma lei ha il vestito rovinato e si vergogna a mostrarlo in pubblico, così i due vanno a ballare all’esterno, sul portico, volteggiando e divertendosi, un po’ come faceva Frances Ha nel film omonimo.
Musicale.

Parasite
Il capolavoro di Bong Joon-ho, trionfatore di Cannes, è una meravigliosa collezione di scene stupende. Una di quelle che mi è rimasta dentro, è quando i padroni di casa rientrano anticipatamente dal campeggio e quindi la famiglia protagonista deve nascondersi immediatamente tra i vari locali della casa. Tre di loro finiscono sotto il tavolo del soggiorno, dove sono costretti a restare tutta la notte. La scena è per certi versi divertente, ma butta addosso un’ansia incredibile, ennesimo momento sublime di un film pressoché perfetto.
Ansiogena.

1917
Lo splendido film di Sam Mendes ha molte bellissime scene al suo interno, su tutte la meravigliosa sequenza nella città distrutta di Ecoust, dove Will, dopo essere scampato ad un cecchino, fugge tra le rovine della città cercando di evitare i soldati tedeschi rimasti sul territorio e le esplosioni intorno a lui: durante la fuga si rifugia in un’abitazione dove trova una giovane donna con una bambina, alle quali lascia cibo e latte. Subito dopo la corsa di Will riprende per finire dentro un fiume, chiudendo il cerchio sui quattro elementi della natura che permeano la sequenza: terra, fuoco, aria e, appunto, acqua.
Esplosiva.

Le Mans ’66 – La Grande Sfida
Il film di Mangold è un po’ l’intruso in questa lista eccellente. Un buon film, ma secondo me non da nomination. Ad ogni modo tutta la sequenza della corsa a Le Mans è molto bella: in particolare quando Ken Miles riceve l’ordine di rallentare per farsi raggiungere dalle altre due Ford e il pilota, prima di rispettare gli ordini di scuderia, spinge l’auto al massimo e batte ripetutamente il record del miglior giro. Quello è sicuramente uno dei momenti più alti di un film comunque abbastanza bello.
Adrenalinica.

Storia di un matrimonio
Se quello di Tarantino secondo me è il film più bello, quello di Baumbach è sicuramente quello più emozionante. Anche in questo caso potrei pescare a caso una delle tante scene stupende, dalla lettera letta a voce alta nel finale, alla bizzarra cena con l’assistente sociale, fino alla canzone toccante che Adam Driver canta verso la fine una volta tornato definitivamente a New York. C’è una scena però che ho amato particolarmente: Nicole chiama Charlie per farsi aiutare a chiudere il cancello automatico di casa e, mentre i due si fanno la guerra tramite i loro avvocati, in questo momento assistiamo ad una piccola tregua, ad un tenero momento di pace, che trova il suo splendido climax nel momento in cui i due protagonisti, chiudendo il cancello a mano mentre si guardano negli occhi, si ritrovano nuovamente divisi. In una tempesta di emozioni contrastanti, questa scena ci ha regalato qualche minuto di serenità.
Tenera.

Jojo Rabbit
Il simpatico film di Taika Waititi si regge secondo me su tre splendide scene: Scarlett Johansson che spiega a suo figlio la libertà, il sacrificio di Sam Rockwell e il finale. “Qual è la prima cosa che farai quando sarai libera?”, chiede Jojo a Elsa, che risponde “Danzerò”. Nel finale, quando la ragazza esce finalmente di casa, scopre che la guerra è finita, quindi si volta, guarda Jojo negli occhi e, mentre in sottofondo parte “Heroes” di David Bowie, lei comincia a ballare.
Liberatoria.

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