Si è concluso “Dark”: spiegazione finale e recensione

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Possiamo affermare senza timore di smentita che tra le tante serie tv presenti su Netflix, “Dark” è senza dubbio una delle più belle e coinvolgenti. Dopo anni di teorie, arrovellamenti, un po’ di confusione, si è giunti al gran finale, attesissimo dai fan dello show tedesco, che potranno dirsi abbastanza soddisfatti dalla risoluzione degli eventi. Certo, parliamo di una terza stagione molto debole rispetto alla grandezza delle precedenti (in particolare la prima): negli 8 episodi di cui è composta si ha l’impressione che gli autori in qualche momento abbiano perso il filo, costringendo i protagonisti ad essere delle semplici marionette di se stessi. D’altra parte il finale però, per quanto un po’ spiazzante, coglie l’unica risoluzione che ci si poteva aspettare, di cui parleremo dal prossimo paragrafo in poi, una volta entrati in zona spoiler. Chi ha già visto la terza stagione è autorizzato a leggere tutto ciò che viene dopo l’immagine di Martha, evidentemente basita dalla quantità di spoiler presenti in questo articolo.

La seconda stagione si era conclusa con l’Apocalisse, la morte di Martha e l’arrivo improvviso di un’altra Martha, proveniente da un mondo parallelo, cosa che ci aveva lasciati perplessi già ai tempi. La terza stagione si svolge prevalentemente in questo mondo parallelo dove tutto è uguale ma alcune cose differiscono: Mikkel non è mai sparito e dunque Jonas non è mai nato, Ulrich vive con Hannah, Martha indossa l’impermeabile giallo di Jonas ed è intorno a lei che ruotano gli eventi di questo mondo, anzi, intorno a “loro”: questo perché non c’è solo una Martha, ce ne sono innumerevoli a spasso nel tempo, in una scena ce ne sono addirittura quattro contemporaneamente, contribuendo ad alimentare l’effetto supercazzola portandolo a livelli altissimi.

Rispetto alle stagioni precedenti ci sono molti più salti temporali e molto più velocemente, una scelta che però provoca molto più spaesamento e confusione. Se nelle stagioni precedenti saltavamo in aria alla rivelazione di Ulrich che aveva provocato le cicatrici di Helge o alla scoperta che Elizabeth e Charlotte erano contemporaneamente ognuna madre e figlia dell’altra (per non parlare di quando abbiamo scoperto che Jonas era il figlio di Mikkel), qui quando scopriamo che Noah e Agnes sono figli di Bartosz neanche ci stupiamo più di tanto (o che la moglie dello stesso Bartosz è la figlia di Hannah e Ulrich). A provocare tutto questo bordello è l’unione tra Jonas e Martha, ovvero l’unione tra due mondi che porta alla nascita dell’uomo con il labbro leporino, che avrà una relazione con Agnes e porterà alla nascita di Tronte (il padre di Ulrich). Tutte le persone quindi legate all’esistenza di questo personaggio (e sono tantissime!) faranno parte del nodo, ovvero del paradosso esistenziale di due mondi. A parte l’impossibilità nel voler provare a delineare qualunque tipo di albero genealogico (sono quasi tutti parenti tra loro e come dicevo è proprio questa la chiave del nodo), questo continuo salto tra inizio 900, anni 50, anni 80, anni 2000 e 2055, più la presenza di un altro mondo, sembra abbia più la funzione di allungare il brodo sino al finale piuttosto che un vero e proprio senso all’interno della narrazione.

In soldoni, cosa succede in questa stagione? Come finisce “Dark”? Avete bisogno di una spiegazione? Eccola qua. Per l’intera stagione tutti gli Jonas (fino alla versione anziana, cioè Adam) e tutte le Martha (fino alla versione “finale”, Eva) provano a modificare sempre più cose del passato (di entrambi i mondi) per evitare le due apocalissi che metteranno fine ai loro mondi e quindi alle vite dei loro cari: hanno così provato a far morire Martha nel mondo di Jonas (la uccide Adam alla fine della seconda stagione), Jonas nel mondo di Martha (qui è ucciso invece dalla stessa ragazza), manipolando tutto e tutti, creando realtà alternative, versioni differenti dello stesso evento, il tutto senza grandi risultati. Il vero problema è appunto la presenza del nodo di cui parlavamo prima, ovvero del figlio di Martha e di Jonas. Claudia capisce che l’unico modo di salvare sua figlia Regina (che si scopre essere figlia di Bernd Doppler e non di Tronte, come ci hanno credere) è proprio quello di cambiare gli eventi per eliminare il nodo e, visto che sua figlia non appartiene ad esso, riuscirà finalmente a sopravvivere. Dunque Claudia, forse un po’ dal nulla (dice che ha studiato incessantemente i due mondi per 33 anni fino a giungere a questa conclusione, cioè che è l’albero genealogico la causa di tutto), capisce che esiste un terzo mondo (che poi sarebbe il mondo originale) e che ad aver provocato la nascita degli altri due mondi è stato il vecchio Tannhaus, l’orologiaio (che abbiamo conosciuto nelle stagioni precedenti come il padre adottivo di Charlotte e l’autore del libro sui viaggi nel tempo). Tannhaus negli anni 70 perde suo figlio, sua nuora e suo nipote in un incidente stradale, decide così di costruire una macchina del tempo per rimediare a questo evento, agognando una sorta di paradiso in cui non esisteranno più errori. Ovviamente però le cose non vanno come dovrebbero e il suo apparecchio fa più danni che altro: motivo per cui nascono due mondi paralleli, gli stessi due mondi dove ci saranno le Apocalissi e che abbiamo visto per tre stagioni e in cui ogni evento sarà impossibile da modificare, già segnato dal destino. La soluzione dunque quale sarebbe? Adam e Eva (tralasciamo tutti gli evidenti riferimenti biblici) dopo decenni in cui si sono fatti la guerra a vicenda capiscono di doversi alleare e di dover mandare i giovani Martha e Jonas nel mondo originale per salvare la famigliola dall’incidente stradale, solo così il nodo sarà sciolto e la vita potrà scorrere normalmente, ben consapevoli che questo significherà la fine della loro esistenza. Negli altri mondi infatti, dal momento in cui non ci sarà più nessuno a formarli, tutti i personaggi non esisteranno più: si dissolveranno in polvere dorata (che bello da questo punto di vista il commiato da Jonas e Martha, che se ne vanno insieme com’era giusto che fosse).

Nella scena conclusiva siamo nel 2019 dell’unico mondo ormai esistente. A cena ci sono solo persone ovviamente non legate al nodo: Hannah e Woller (il poliziotto guercio), Regina finalmente non malata, Katharina, Peter e Bernadette Woller (la prostituta trasngender che abbiamo incontrato nella prima stagione). Un improvviso black out porta Hannah ad avere un deja vu, infine, mentre osserva un impermeabile giallo sulla sedia, la donna afferma che vorrebbe chiamare suo figlio Jonas.

Al di là di un po’ di stramberie e confusioni in questa terza stagione, parliamo comunque di uno show stupendo, che ho amato e che continuerò ad amare come una delle migliori serie tv che abbia mai visto, sia per la scrittura (le prime due stagioni sono un continuo tuffo al cuore), sia per l’ambientazione, i personaggi, l’atmosfera, la meravigliosa colonna sonora. Un gioiello che ha unito migliaia di spettatori appassionati, affascinati seppur confusi, portandoci costantemente a pensare: quale evento del nostro passato cercheremmo di cambiare? Grande invidia per chi non l’ha mai visto: ora che “Dark” è concluso, sarà possibile guardarselo tutto di fila e trovare ancora più riferimenti in una serie dove tutto si ripete continuamente, dove il principio è la fine e la fine è il principio. Stavolta però è tutto finito: la fine è davvero la fine. Winden mi mancherà moltissimo.

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8 commenti Aggiungi il tuo

  1. Alessandra ha detto:

    Emozionantissimo e alla fine tutto torna effettivamente, anche se nella terza stagione un po’ di mal di testa viene. La colonna sonora è da urlo. Insieme a Bojack Horseman, Rick e Morty e Better Call Saul, la migliore serie presente sul catalogo Netflix.

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    1. AlessioT ha detto:

      “Stranger Things” dimenticato oppure omesso volutamente? 🙂

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  2. A. ha detto:

    Lo avete visto tutti tranne me 😂😂

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    1. AlessioT ha detto:

      Ahah io non sarei stato in grado di aspettare un giorno di più 🙂

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      1. A. ha detto:

        Mi avete fatto venire voglia, appena finisco dinasty lo vedo 😊

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    2. Alessandra ha detto:

      No, effettivamente anche Stranger Things è fighissimo, ma secondo me un gradino sotto quelli che ho detto.

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  3. Andrea ha detto:

    Piccolo errore nell’articolo:
    la mamma di Agnes e Noah (moglie di Bartosz) non e’ figlia di Ulrich ma di Egon.
    Serie meravigliosa, la migliore mai vista… manchera’

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    1. AlessioT ha detto:

      Aaaah ora che mi ci fai pensare hai ragione, grazie! Serie bellissima, appena passa il tempo necessario me la rivedo tutta d’un fiato! 🙂

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