
Come probabilmente già sapete, da queste parti l’amore per Mubi è ormai dichiarato da tempo. Se ancora non sapete bene cosa sia Mubi, potete leggere il pezzo dedicato a questa piattaforma streaming (Mubi: cos’è e perché è il migliore), altrimenti continuate pure nella lettura delle novità di Ottobre 2022 (anche perché in fondo trovate in regalo il link per vederlo gratis). Sabato prossimo, il primo del mese, si apre con il magnifico Paterson (2016) di Jim Jarmusch, con un grande Adam Driver. “Paterson” è vita quotidiana, dove anche in una routine più o meno monotona si può riservare un piccolo spazio al bello, alla meraviglia delle piccole cose, alla poesia. Il film ti fa venire voglia di camminare per quelle strade, bere una birra in quel bar, salire su quell’autobus, vivere con quella gente. Bellissimo.
Il 4 ottobre segnalo la commedia Papà diventa nonno (1951) di Vincent Minnelli, con Spencer Tracy e Liz Taylor. Il 5 ottobre invece c’è il bellissimo Qualcosa nell’aria (2013) di Olivier Assayas, con una splendida Lola Créton, che ai tempi sembrava lanciata verso una carriera luminosa alla quale invece non diede grandissimo seguito (peccato). L’8 ottobre è invece il giorno dello splendido Niente da nascondere (2005), con cui Michael Haneke conquistò la migliore regia al Festival di Cannes. Un gran bel film, lancia il sasso e nasconde la mano, suona al citofono e poi scappa, come facevamo noi da bambini, e questo è in qualche modo inquietante (se lo vedrete, capirete).
Dal 14 ottobre comincia invece la serie di film a tema zombi. Si parte con il giapponese Zombie contro Zombie (2017) di Suichiro Ueda: un regista e una troupe cinematografica girano un film di zombi a basso costo in una struttura giapponese abbandonata risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Le cose per loro si mettono male quando vengono attaccati da veri zombi… A proposito di morti viventi e oriente, gli amanti del genere non possono assolutamente perdersi Train to Busan (2016), in arrivo il 22 ottobre: il film di Yeun Sang-ho racconta una Corea del Sud sotto allarme a causa di un virus che trasforma gli uomini in esseri rabbiosi, cannibali: zombie moderni insomma, ma di quelli che corrono veloci (se non dico eresie resi celebri da “Demoni” e più avanti da “28 giorni dopo”). Sul treno per la città di Busan, un manipolo di uomini si trova a fronteggiare la crisi, in una lotta senza quartiere tra zombi e sopravvissuti. Un’ulteriore conferma dell’eccellenza del cinema sudcoreano. Variazioni sul tema sono Il bianco pastore di renne (1952), horror finlandese d’annata, che troverete su Mubi dal 19 ottobre, e soprattutto Zombi Child (2019) del francese Bertand Bonello: il film racconta in parallelo la storia di un uomo che, nel 1962 ad Haiti, è stato “zombificato” e reso schiavo per lavorare in una piantagione da zucchero e quella di una ragazza, Melissa, nipote di quell’uomo-zombi, che si ritrova a condividere la storia della sua famiglia (e il voodoo al quale è legata) con le compagne di collegio nella Parigi del 2017. Bonello è un regista che ama applicare stratificazioni e simbolismi continui alle sue scene, ma nonostante accada ben poco, l’opera nel suo insieme è così affascinante che si resta agganciati per tutto il film a questa curiosa allegoria politica legata agli zombi.
Per il resto segnalo il bellissimo The Party (2017) di Sally Potter, che uscirà su Mubi il 16 ottobre: commedia bellissima, breve (dura 70 minuti), girata in un solo ambiente (la casa del personaggio interpretato da Kristin Scott Thomas), con un cast brillante e situazioni paradossali. Una delle cose migliori viste alla Festa del Cinema di Roma di cinque anni fa. Il 28 ottobre invece c’è Lamb (2021), il film dell’islandese Valdimar Johannsson presentato due anni fa a Cannes: un racconto dark in cui una coppia di agricoltori (tra cui Noomi Rapace, sempre bellissima), che vive isolata in una fattoria gestendo il proprio gregge di pecore, un giorno si porta a casa uno strano agnello appena partorito, separandolo dalla madre e accudendolo come se fosse figlio proprio (a colmare un vuoto lasciato da un passato appena accennato, ma abbastanza evidente). Intorno alla silenziosa famigliola aleggia però una minaccia e l’equilibrio della loro vita sembra costantemente in pericolo. Visivamente è un film notevole, non ci sono inquadrature banali, ricco di silenzi sempre pieni di qualcosa, di atmosfere, dove anche l’enorme natura circostante sembra avere una parte nella tragedia in tre atti in cui il film è suddiviso. Sorprendente.
Se volete provare Mubi gratis per trenta giorni, potete usare questo link messo a disposizione da Una Vita da Cinefilo per tutti i suoi lettori e le sue lettrici. Al termine dei 30 giorni di prova gratuita potrete decidere se disdire o abbonarvi (e già ve lo dico, una volta provato non riuscirete più a rinunciare). Questo il link per la prova gratuita: https://mubi.com/it/t/web/global/1j81vjr. Che altro dire: buon cinema d’autore e godetevi questo mese nel paradiso dei cinefili!

Fortissima tentazione, anche solo per rivedere, dopo tanti anni Papà diventa Nonno, che ho soltanto in VHS… Mentre non credo di voler rivedere Niente da Nascondere: l’ho molto apprezzato e ne ho ricordi molto vividi, ma non vorrei vederlo una seconda volta (tu che lo hai visto puoi capire perchè).
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Concordo! 🙂
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