Masters of Cinematography #7 – Christopher Doyle

Rispetto ai colleghi di cui abbiamo parlato nei precedenti speciali di Master of Cinematography, la nostra rubrica dedicata ai più grandi direttori della fotografia della storia del cinema, Christopher Doyle non ha vinto alcun Oscar, né ha mai ricevuto una nomination. Il motivo va probabilmente cercato nel fatto che i lavori più straordinari del cinematographer australiano non appartengono al cinema americano, ma alla ormai storica collaborazione con Hong Kong e in particolare con il genio di Wong Kar-wai, che trovò in Doyle l’uomo giusto per trasformare in luce il suo meraviglioso modo di fare cinema. Doyle ha lavorato infatti in oltre 50 film in lingua cinese, ricevendo comunque premi sia a Cannes che a Venezia.

Nato a Sidney, in Australia, nel 1952, Christopher Doyle ha lasciato la patria a 18 anni per imbarcarsi su un cargo battente bandiera norvegese, finendo prima a Taiwan e poi in qualunque luogo lo portasse la curiosità. Prima di dedicarsi completamente al cinema come direttore della fotografia, Doyle ha lavorato come trivellatore petrolifero in India, pastore di mucche in Israele, dottore di medicina cinese in Tailandia, fino al ritorno a Taiwan, dove comincia a lavorare come fotografo. Nel 1983 comincia la sua carriera come direttore della fotografia, grazie al film That Day, on the Beach dell’esordiente Edward Yang. L’anno che gli cambierà la vita sarà il 1990, quello in cui inizia a collaborare con Wong Kar-wai, insieme al quale realizzerà una lunga serie di indimenticabili capolavori, tra cui Hong Kong Express e In the mood for love.

Doyle parla correntemente inglese, cinese, francese, cantonese, giapponese, thailandese e spagnolo.

Speciali precedenti:
 Nestor Almendros
 Vittorio Storaro
 Roger Deakins
 Emmanuel Lubezki
#5 Sven Nikvist
#Janusz Kaminski

That Day on the Beach (Edward Yang)
Noir et Blanc (Claire Devers)
Days of Being Wild (Wong Kar-wai)
Hong Kong Express (Wong Kar-wai)
Ashes of Time (Wong Kar-wai)
Angeli Perduti (Wong Kar-wai)
Happy Together (Wong Kar-wai)
Psycho (Gus Van Sant)
In the mood for love (Wong Kar-wai)
Hero (Zhang Yimou)
2046 (Wong Kar-wai)
Lady in the Water (M. Night Shyamalan)
Paranoid Park (Gus Van Sant)

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Comments

2 risposte a “Masters of Cinematography #7 – Christopher Doyle”

  1. Avatar Madame Verdurin

    Non sapevo che dietro a tutti questi film, di cui alcuni sono senza dubbio capolavori dal punto di vista estetico (ma non solo) ci fosse lo stesso occhio! E poi la sua vita potrebbe benissimo essere il soggetto per un film… che avventura! Certo lo Psycho di Van Sant è un’operazione discutibile ma ciò non toglie nulla al merito oggettivo di chi lo ha reso tecnicamente possibile, come appunto, scopro adesso, Doyle. Grazie per aver parlato di lui!

    Piace a 2 people

    1. Avatar AlessioT

      Grazie a te, mi piace molto parlare dei direttori della fotografia, un ruolo spesso molto sottovalutato nel cinema, ma a cui va il merito di tante immagini che ci sono rimaste impresse 🙂

      Piace a 1 persona

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