Capitolo 336

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L’estate è arrivata, ma solo da un punto di vista astronomico, visto che è da oltre un mese che non si respira per il caldo. Come da tradizione arriva oggi l’ultimo capitolo romano della stagione, prima del mio solito trasferimento estivo in quel di Monopoli, dove conto di fermarmi una quarantina di giorni. Chiudiamo quindi giugno con questi 7 film, tutti più o meno recenti (a parte uno del ’40) e prepariamoci all’estate più calda della nostra vita (ma anche alla più fresca da qui in avanti, è sempre una questione di punti di vista). In qualche modo, come sempre, il buon cinema ci salverà.

Shooting The Mafia (2019): Ho trovato su Mubi questo documentario del britannico Kim Longinotto dedicato alla fotografa Letizia Battaglia, recentemente scomparsa, e mi sono subito ingolosito. La storia di Letizia ovviamente è intrigante, le sue foto sono meravigliose (lavorando per un quotidiano palermitano era sempre in prima linea nel raccontare le vittime della mafia), ma il documentario ha un taglio un po’ troppo televisivo e, per quanto interessante, non mi è sembrato indimenticabile (l’idea di utilizzare scene di vecchi film italiani per raccontare vari momenti della vita di Letizia Battaglia mi è sembrata totalmente fuorviante e poco utile alla narrazione). Ad ogni modo è un film molto istruttivo e, inevitabilmente, toccante.
“Ero innamorata di quello che potevo esprimere con la macchina fotografica e che non potevo esprimere scrivendo”

Elvis (2022): Il nuovo film di Baz Luhrmann è troppo lungo, troppo veloce, semplicemente troppo (anche gli split screen iniziali!). l massimalismo di Luhrmann tiene in ostaggio lo spettatore per 160 minuti e non riesce ad andare oltre un juke box di suoni e immagini in cui Elvis è al cospetto del regista e mai una volta il contrario. Una telefonata a James Mangold per capire come raccontare un genio musicale degli anni 50 non avrebbe nociuto. Bocciatissimo (ma l’attore è davvero bravo).
“Se non mi muovo non so cantare”

Scrivimi Fermo Posta (1940): Non avevo idea che “C’è Posta Per Te” con Tom Hanks e Meg Ryan fosse il remake di un vecchio film di Lubitsch con un giovanissimo James Stewart e invece, indovinate un po’? Non solo effettivamente lo è ma il film originale è anche bellissimo. Jimmy Stewart ha uno scambio di splendide lettere con una giovane donna che non ha mai visto e di cui non sa neanche il nome. In realtà la donna dei suoi sogni è la collega con cui litiga quotidianamente sul posto di lavoro e ovviamente potete immaginare gli equivoci e i disastri che seguiranno. La parola “delizioso” è un po’ stucchevole, lo so, ma è senza dubbio l’aggettivo che darei a questo film: delizioso.

Midnight in Paris (2011): Qualche sera fa, facendo zapping in seconda serata, mi sono trovato i titoli di testa di questo film di Woody Allen che, chi mi segue da un po’, sa che è un film che amo moltissimo (il suo poster campeggia nella mia stanza da 9 lunghi anni). Inevitabilmente l’ho guardato di nuovo, per l’ennesima volta. Dovete sapere che nel 2010 ho vissuto per un po’ a Parigi in cerca di ispirazione, in cerca di capire bene cosa volessi diventare da grande, in cerca anche di una ragazza francese con la quale avevo lasciato una conversazione in sospeso (parte di quella storia l’ho raccontata nel libro “Fuori dalla Caverna”). Insomma, facevo lunghe camminate notturne per Parigi e mi lasciavo avvolgere dall’atmosfera della città, dalle sue luci, le sue voci. Quando il film uscì in Francia mi arrivarono caterve di messaggi da parte di amici e amiche che si possono riassumere all’incirca così: “Woody Allen ha fatto un film su di te”. Così invece di aspettare che il film uscisse nelle sale italiane ho ben pensato di andare a festeggiare un compleanno a Parigi e con la scusa comprare il dvd del film, che era appena uscito. Non potevo aspettare ancora. Rivederlo oggi mi ha ributtato addosso tutto lo spleen di Parigi che nutriva le mie giornate oltre dieci anni fa: putain!
“Ci si guarda intorno ed ogni strada, ogni boulevard, sono in realtà una speciale forma d’arte; e quando uno pensa che nel gelido, violento, insignificante universo esiste Parigi, esistono queste luci, e i cafè, e la gente che beve e che canta…”

Oslo 31 August (2011): Dopo aver visto “Reprise”, di cui ho parlato nello scorso capitolo, ho concluso la cosiddetta trilogia di Oslo di Joachim Trier (di cui fa parte anche la rivelazione “La persona peggiore del mondo”) con quest’altro bellissimo film. Se tre indizi fanno una prova, posso allora affermare con assoluta certezza che il regista norvegese è davvero una garanzia. Stavolta la storia verte su un ragazzo tossicodipendente a cui vengono concesse 24 ore per lasciare il centro di riabilitazione e recarsi a Oslo. Qui, tra colloqui di lavoro, amici e ragazze, deve rimettere insieme i pezzi della sua vita. Bellissimo e dal finale davvero splendido. Neanche a dirlo, lo trovate su Mubi.

Pleasure (2021): Approda su Mubi uno dei casi cinematografici dell’anno, il film d’esordio di Ninja Thyberg che fu selezionato in quel Festival di Cannes che non si è mai svolto (quello del 2020) e che da lì in poi si è creato un nome girando festival su festival (il Sundance su tutti). In soldoni è la storia di una diciannovenne svedese che approda a Los Angeles per diventare pornostar: la ragazza entra così in un mondo maschilista, governato da uomini, dove o ci si piega a certe regole non scritte o si resta fuori dal giro che conta. Un film abbastanza forte, intenso, audace, che ci permette di sbirciare il dietro le quinte dell’industria pornografica e di scoprire un po’ del marcio che vi si trova. L’attrice protagonista, Sofia Kappel, è una rivelazione e il film è davvero molto bello.
“Sei pronta a far felice una banana?”

The Prestige (2006): Dodici anni fa, quando sono uscii dal Cineplex Gulliver di Ottavia dopo aver visto questo film, ero strabiliato. Di Nolan adoravo già “Memento” e in quel momento cominciai a credere che potesse diventare il miglior regista della sua generazione. Mi sbagliai di grosso. Ad ogni modo questo film l’ho poi visto diverse volte in dvd e ieri sera, quando è passato in tv su Iris, non ho potuto non guardarlo di nuovo. Credo che, insieme al già citato “Memento”, sia il punto più alto della filmografia di Nolan, che poi da lì in poi ha cominciato a fare una serie di blockbuster senza ritegno, alternando la bravura tecnica (perché come regista resta bravissimo) a film anche abbastanza buoni ma mai strepitosi come questi due. So che è un’opinione forse impopolare, ma qui abbiamo le spalle larghe: possiamo sopportare anche le ire dei fan di Nolan.
“Non dirlo mai a nessuno. Ti pregheranno di svelare il segreto, ma appena glielo dirai, non conterai più niente. Sono stato chiaro? Niente. Il segreto non fa colpo su nessuno. Il trucco che c’è dietro invece è ciò che conta”

SERIE TV: In attesa dei gran finali di Stranger Things e Better Call Saul, sono in procinto di finire la terza stagione de I Soprano. Tutto fila benissimo, forse l’unico difetto è che si fa un po’ di fatica a capire le parentele, chi è figlio di, cugino di, da dove esce questo o quel personaggio, ma alla lunga ogni nodo torna al pettine e c’è davvero poco altro di così godibile come vedere Tony e i suoi amici che discutono di tutto: scuola, sport, donne, cibo, amicizia, figli, famiglia. Addirittura di Babbo Natale e del Grinch. Per ora i personaggi che preferisco sono senza dubbio Silvio Dante e Christopher Moltisanti, mentre Paulie Gualtieri è sicuramente quello che mi mette più ansia, almeno tra quelli principali. Devo solo vedere tre episodi per concludere la terza stagione e poi capire come fare per un mese e mezzo, visto che in Puglia non avrò il lettore dvd con me. Penserò a qualcosa, altrimenti la quarta stagione la vedrò dopo Ferragosto.

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    per me il difetto principale di Elvis è che pompa troppo con mille esibizioni per 2/3 del film e alla fine non percepivo il dramma perke l’attenzione era inevitabilmente calata
    e poi per essere un film biografico non aveva mai date e secondo me il personaggio più drammatico e scritto meglio non era elvis ma il manager

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    1. AlessioT ha detto:

      Sì, ottima osservazione, troppe esibizioni è vero, hai centrato sicuramente uno dei difetti

      Piace a 1 persona

      1. Austin Dove ha detto:

        eppure è stato acclamato dalla critica
        boh

        molto meglio Moulin Rouge

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